3I/Atlas, l'oggetto celeste che scuote la comunità scientifica: una antica cometa o una sonda extraterrestre?
Sta attraversando il nostro sistema solare ma è talmente anomalo da suscitare un ampio dibattito nella comunità scientifica: ma che cosa è davvero?

C’è un oggetto celeste che in questi mesi sta attraversando il nostro sistema solare che, letteralmente, non fa dormire la notte la comunità scientifica. Si tratta dell’oggetto interstellare 3I/Atlas, che dovrebbe essere una cometa che però ha talmente così tante anomalie da suscitare non solo un intenso dibattito tra astronomi ma che alimentano anche una serie di teorie complottistiche.
Atlat intanto ha un’importante anomalia nella luce riflessa, “polarizzazione negativa estremamente profonda e stretta”. Una scoperta che ha rilanciato l’ipotesi avanzata dall’astronomo israeliano di Harvard, Avi Loeb, secondo cui l’oggetto potrebbe non essere una cometa naturale, bensì una nave extraterrestre tecnologica.
La polarizzazione che sorprende
3I/Atlas, il terzo interloper proveniente dall’esterno del Sistema solare dopo 1I/’Oumuamua e 2I/Borisov, mostra caratteristiche peculiari: una traiettoria retrograda allineata in modo improbabile con il piano dell’eclittica, proprietà chimico-fisiche inconsuete e ora questa particolare polarizzazione della luce. La polarizzazione è un fenomeno che riguarda l’orientamento delle onde elettromagnetiche che costituiscono la luce; essa descrive la direzione in cui oscillano i campi elettrico e magnetico dell’onda.
La luce non polarizzata ha onde che oscillano in tutte le direzioni, mentre la luce polarizzata oscilla prevalentemente in un’unica direzione, detta linearmente o circolarmente polarizzata a seconda del comportamento delle onde. La polarizzazione può essere positiva o negativa in rapporto al piano di diffusione della luce: positiva se perpendicolare, negativa se parallela. Nel caso di 3I/Atlas, i ricercatori hanno misurato una polarizzazione negativa di -2,77%, con un angolo di fase di 6,41 gradi e un angolo di inversione a 17,05 gradi, dove la polarizzazione cambia segno. Questi valori sono eccezionalmente profondi e ristretti rispetto alle osservazioni sulle comete note, che non mostrano mai una polarizzazione così marcata.
L'ipotesi dell'astronomo Loeb
Secondo Avi Loeb, questa “combinazione senza precedenti” nel comportamento polarimetrico non rientra nelle categorie tradizionali di comete ad alta o bassa polarizzazione e rappresenta una popolazione mai vista prima tra comete e asteroidi. In sostanza, 3I/Atlas riflette la luce in modo particolare, indicando una superficie o una struttura differente da quella attesa per un corpo naturale. Questa osservazione supporta la possibilità, anche se remota, che l’oggetto possa essere di origine tecnologica, cioè un oggetto artificiale extraterrestre, forse una sonda inviata da chissà dove da di fuori del sistema solare, un po’ come le due voyager lanciate dalla Terra nel 1977 e che ora stanno viaggiando nello spezio profondo.
Gli studiosi suggeriscono comunque che la polarizzazione osservata sia simile a quella di alcuni piccoli oggetti transnettuniani e del centauro Pholus, aprendo anche la possibilità che 3I/Atlas appartenga a una famiglia di corpi celesti finora sconosciuta. L’ipotesi tecnologica, però, resta un’alternativa affascinante e per ora non esclusa.
Ma non solo: Atlas ha anche una velocità di molto più alta rispetto alle altre comete: viaggia a circa 210 mila chilometri orari (68,3 km/s) mentre ad esempio la cometa di Halley viaggia intorno ai 58 km/s.
Il rover Perseverance e la foto da Marte
L’osservazione dell’oggetto da parte del rover Perseverance su Marte ha dato un’ulteriore occasione per studiarne il passaggio ravvicinato, mentre un modello sviluppato da un team internazionale guidato dall’Università di Oxford ha ricostruito la traiettoria di 3I/Atlas, suggerendo un’origine nel disco spesso della Via Lattea, una regione di stelle molto antiche, potenzialmente oltre dieci miliardi di anni. Questo potrebbe significare che la cometa è uno degli oggetti più antichi mai osservati, confermando la sua origine remota e inusuale.
Il dibattito scientifico resta aperto: tra un corpo naturale con caratteristiche mai viste e la possibile astronave aliena, 3I/Atlas continua a essere un enigma cosmico, una sfida all’attuale comprensione degli oggetti interstellari.