Archeologia
Gela, la nave greca comincia a prendere forma all'interno del museo dei Relitti
La prima immagine della parte bassa dello scafo del relitto montata nella struttura di Bosco Littorio

Gli architetti Daniela Vullo (Soprintendente) ed Ennio Turco
La nave greca di Gela scoperta a Bulala nel 1988 prende forma. Al termine del sopralluogo di ieri mattina al museo dei relitti greci di Bosco Littorio, dove sono in corso i lavori di ricostruzione e montaggio dei legni del relitto “Gela 1”, la Soprintendente di Caltanissetta Daniela Vullo e il dirigente della sezione archeologica Ennio Turco hanno diffuso sui social la prima immagine dei lavori di montaggio della triremi greca che affondò al largo di Gela dopo aver lasciato l’emporio greco dove aveva scaricato delle merci.
Un’immagine inedita considerato che finora, tra la mostra a Forlì e quella a Gela sul mito di Ulisse. Lavori in corso per montare la nave ed è stata superata la fase più difficile. È stata ricostruita la parte inferiore dello scafo con il suo fasciame strappato al mare. La fase successiva è montare i manieri, il paramezzale ed il resto del fasciame. Il relitto verrà esposto nella grande sala centrale del museo ed avrà a coronamento vetrine con tutti i reperti che nei decenni sono stati recuperati nel mare di Gela. Ci sarà l’intero e ricco carico del relitto “Gela” ma anche quelli del secondo relitto di Gela che, al momento, è in fase di restauro nell’edificio di Bosco Littorio di fronte al museo del mare.
Non mancheranno i lingotti di oricalco, reperti unici al mondo, una parte dei quali dal 4 ottobre all’11 gennaio è in esposizione ad Atlanta negli Stati Uniti nell’ambito di una mostra “Sunken Treasures Ancient Seas” organizzata dalla Soprintendenza del Mare per far conoscere al pubblico americano la storia dell’archeologia subacquea in Sicilia.
A Bosco Littorio si lavora senza sosta per poter raggiungere l’obiettivo molto atteso dalla comunità gelese: aprire il museo e poter contare sull’esposizione del relitto greco come attrazione per il turismo e lo sviluppo. A breve sarà operativa la ditta incaricata di riparare i danni più recenti subìti dall’impianto elettrico e sarà subito dopo possibile verificare la funzionalità di tutti gli impianti dell’edificio. Si procederà anche al trasferimento dal museo archeologico a quello di Bosco Littorio delle cassette con i reperti del mare da esporre. Alla Regione resta la patata più bollente: quella di far sapere con quale personale e con quali modalità sarà gestito il museo di Bosco Littorio.