la reazione
Marsala, trovati lavoratori in nero. La Filcams Cgil: “Serve legalità per restituire dignità"
Il sindacato chiede controlli più severi e tutele per le famiglie
Il segretario provinciale della Filcams Cgil Giovanni Amato
Il sommerso che non smette di emergere. L’operazione condotta dalla Guardia di Finanza a Marsala ha portato alla luce nove lavoratori italiani impiegati in nero in tre esercizi commerciali del centro: una pizzeria, una gelateria e un negozio di articoli per la casa. Un episodio che, secondo la Filcams Cgil, non è isolato ma sintomatico di un fenomeno radicato nel tessuto economico del Trapanese.
“Il settore della ristorazione e del commercio è fortemente segnato dall’illegalità, con lavoratrici e lavoratori costretti, spinti dal bisogno, a sottostare al lavoro nero, sottopagato e precario”, denuncia il segretario provinciale Giovanni Amato, commentando l’esito dell’indagine.
Tra i lavoratori irregolari identificati, quattro risultano appartenere a nuclei familiari che percepiscono l’assegno di inclusione, mentre un altro beneficia dell’indennità di disoccupazione Naspi. Un dato che solleva interrogativi non solo sulla legalità, ma anche sulle condizioni economiche che spingono le persone a infrangere le regole pur di sopravvivere.
“Il rispetto delle regole deve valere per tutti – sottolinea Amato – ma non possiamo tacere lo stato di disperazione in cui versano molte famiglie. Se avessero un lavoro stabile e correttamente remunerato, non rischierebbero di essere denunciate”.
La Filcams Cgil lancia un appello alle istituzioni: intensificare i controlli, rafforzare l’ispettorato del lavoro e promuovere un mercato occupazionale fondato sulla legalità, la concorrenza leale e il rispetto dei diritti. “Lo sviluppo e l’occupazione devono alimentarsi di dignità professionale e contratti regolari”, conclude Amato.