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Trasporti

Potenziamento dei bus allo Zen, la "promessa" di Amat

Dopo i dubbi legati alle aggressioni agli autisti in quel quartiere, l'azienda incontra i residenti e le associazioni

14 Novembre 2025, 12:51

AUTOBUS AMAT

I bus dell'Amat

A fine ottobre aveva minacciato il taglio delle linee per lo Zen in seguito agli ennesimi attacchi e aggressioni contro gli autisti, ma poi ha fatto marcia indietro. Ieri Giuseppe Mistretta, presidente di Amat, ha incontrato i referenti di tutte le associazioni che da decenni lavorano nel quartiere San Filippo Neri.

“Sono rimasto piacevolmente colpito dalla dedizione di queste persone — dice Mistretta — da parte mia e dell’azienda c’è massima disponibilità ma bisogna anche trovare il modo di garantire la sicurezza dei nostri autisti. È anche nostro dovere però garantire il diritto alla mobilità di una parte di popolazione che vive in un quartiere decentrato”.

Le associazioni che hanno incontrato i vertici Amat sono: Laboratorio Zen Insieme, Handala, Lievito, Fondazione L’Albero della Vita e una delegazione del Comitato Permanente dei ragazzi e delle ragazze del quartiere Zen di Save the Children, che hanno stilato un elenco di criticità rispetto alla mobilità e ne hanno discusso insieme a Mistretta.

A collegare lo Zen con il resto della città è solo una linea, la 619. “Abbiamo chiesto maggiore frequenza quindi più mezzi destinati per il quartiere — dice Lara Salomone di Handala — poi anche un collegamento con la stazione del passante ferroviario La Malfa. Poi abbiamo anche presentato altre richieste e abbiamo trovato massima disponibilità all’ascolto delle nostre istanze”.

Tra le proposte anche quelle di coinvolgere gli abitanti, a partire dalle ragazze e dai ragazzi, nella promozione di un servizio più funzionale e in linea con i loro bisogni, per garantire una effettiva mobilità e contrastare la grave situazione di isolamento del quartiere.

Le associazioni considerano questo incontro un importante punto di partenza per ridurre le difficoltà quotidiane delle persone che vivono allo Zen nel raggiungere il resto della città, i luoghi di lavoro e di studio, contrasto fondamentale a una situazione di isolamento che da anni penalizza il quartiere rendendo complessi e lunghi anche gli spostamenti più semplici.

“Nel giro di pochi giorni — conclude Mistretta — cercheremo di sviluppare un piano tecnico per andare incontro a tutte le loro richieste, e ci rincontreremo”.