corruzione
Scendi, ti do la bomboniera: 2.000 euro nascosti e il blitz choc all'ASP di Palermo
Un’operazione lampo svela uno scandalo di corruzione nelle cure palliative, con arresti eccellenti e un giro di mazzette difficili da ignorare

Venerdì 26 settembre, ore di pranzo, Palermo. Sulla strada interna del polo sanitario dell'ASP 6 tra via Gaetano La Loggia e via Pindemonte, si consuma una scena che sembra uscita da un film: un uomo scende dal suo ufficio; un altro lo aspetta in auto; un pacchetto sospetto cambia mano. Ma stavolta non è una bomboniera qualunque, bensì una scatola dentro cui sono nascosti 2.000 euro in contanti, una mazzetta che fa scattare l’immediato intervento della polizia e l’arresto in flagranza. Siamo al cuore di uno scandalo che scuote le fondamenta dell'assistenza sanitaria pubblica palermitana, toccando direttamente le risorse destinate alle cure palliative per i malati oncologici terminali.
Il blitz e gli arresti: i protagonisti
I protagonisti di questa vicenda sono Francesco Cerrito, direttore del Dipartimento Integrazione Socio-Sanitaria dell’ASP 6 di Palermo nonché già direttore sanitario della stessa ASP, e Mario Lupo, ragioniere commercialista e presidente del consiglio di amministrazione di due onlus legate all’assistenza domiciliare e alle cure palliative oncologiche: Samot Onlus e Adi Palermitana 24 scarl. L’arresto è scattato mentre Cerrito, accompagnato da Lupo, riceveva una "bomboniera" con dentro il denaro che secondo gli inquirenti era una tangente. L’ammonimento "Scendi, ti do la bomboniera" è diventato l’emblema di un sistema di corruzione in cui si sarebbe cercato di velocizzare i rimborsi per prestazioni sanitarie, presumibilmente gonfiate, destinate a pazienti terminali di cancro.
Un'indagine che affonda le radici
Le forze dell’ordine hanno monitorato i due indagati per oltre un anno, sospettando che intorno alle risorse destinate alle cure palliative ci fosse un meccanismo di illegalità sistematica, con prestazioni e rimborsi gonfiati al fine di intascare denaro pubblico. L’operazione, coordinata dai pm Giacomo Brandini e Gianluca De Leo, è stata condotta dalla squadra mobile guidata da Antonio Sfameni ed è culminata in un arresto in flagranza che per la Procura della Repubblica di Palermo è l’ultimo passo di un'inchiesta più ampia sulla gestione opaca delle risorse sanitarie.
Il contesto delle cure palliative
Le associazioni presiedute da Mario Lupo sono accreditate con il Servizio Sanitario Nazionale e si occupano di assistere pazienti oncologici terminali, un settore delicatissimo dove la trasparenza e l’efficienza sono fondamentali per garantire dignità a chi è affetto da patologie gravi. La presenza di dirigenti sanitari di alto livello coinvolti rende ancor più inquietante la vicenda, con riflessi significativi sulla fiducia pubblica verso l'istituzione sanitaria.
Le conseguenze e i prossimi passi
Dopo l’arresto, entrambi sono stati tradotti nel carcere di Pagliarelli. I loro difensori, rispettivamente gli avvocati Salvatore Gugino per Lupo e Fabrizio Biondo per Cerrito, attendono l’udienza di convalida dell’arresto, nella quale verranno valutati gli elementi raccolti e si stabiliranno eventuali misure cautelari. L'impulso investigativo, alimentato da intercettazioni e pedinamenti, fa supporre che questa sia solo la prima parte di un inchiesta destinata a far luce su quanto più nascosto nel cuore dell’ASP di Palermo.