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La commemorazione

La speranza antimafia di Mico Geraci, nel 27esimo anniversario del suo omicidio

Il presidente regionale Antimafia, Antonello Cracolici e la segretaria regionale della Uil, Luisella Lionti ricordano il sindacalista ucciso dalla mafia

Manuela Modica

08 Ottobre 2025, 11:53

Aveva denunciato le infiltrazioni mafiose a Caccamo, e si era candidato a guidare il comune. Ma il regno di Bernardo Provenzano e Nino Giuffrè, non poteva essere governato da un sindacalista anitmafia come Mico Geraci, per questo venne freddato l'8 ottobre del 1998 davanti alla porta di casa, a soli 44 anni. “Instancabile sindacalista della Uil e simbolo di coraggio e impegno nella difesa dei diritti dei lavoratori. Oggi, nel ricordarne la memoria, ribadiamo il nostro impegno a continuare la sua lotta contro ogni forma di mafia, violenza e di ingiustizia sociale. La sua dedizione e il suo sacrificio restano per noi esempio imprescindibile di responsabilità civile e sindacale”, così lo ricorda Luisella Lionti, segretaria generale della Uil Sicilia, in occasione del ventisettesimo anniversario dall'omicidio. A ricordarlo anche il presidente della commissione Antimafia, Antonello Cracolici: “Mico era riuscito a mobilitare le coscienze in un territorio dove al massimo si poteva predicare la lotta alla mafia e non praticarla, restituendo una speranza di cambiamento attraverso le sue battaglie per i diritti, una minaccia inedita per i mafiosi, che non potevano accettare quello che da sindaco avrebbe potuto fare. Oggi c'è un processo in corso che ha individuato i responsabili, ci auguriamo che finalmente venga svelato un tratto di verità”. Si rivolge ai giovani Lionti: “Rappresentano la speranza e il futuro della nostra terra. È fondamentale trasmettere alle nuove generazioni il valore della memoria di Mico affinché il suo esempio di coraggio e impegno sociale li ispiri a prendere parte attiva nella costruzione di una società più giusta, libera da ogni forma di mafia e sopraffazione. La partecipazione dei giovani è essenziale per alimentare quella coscienza civile necessaria a sconfiggere l’omertà, la paura e il silenzio e per costruire un modello di lavoro dignitoso e solidale. La Uil non dimentica e continuerà a combattere per una terra libera da ogni mafia, in nome di Mico Geraci, dei giovani e di tutti coloro che hanno perso la vita per difendere la dignità del lavoro e della libertà. Perché solo unendo le forze possiamo garantire un futuro di diritti, verità e giustizia”.