Tentato Omicidio
Giudizio immediato per Francesco Lupo dopo la sparatoria al cimitero dei Rotoli: accusato di tentato omicidio per vendetta familiare
Processo immediato per tentato omicidio: prove video e presunta vendetta familiare inchiodano Francesco Lupo dopo la sparatoria al cimitero dei Rotoli

Tentato omicidio
Le prove raccolte a carico di Francesco Lupo sono ritenute schiaccianti: per questo verrà processato con giudizio immediato per tentato omicidio.
I fatti risalgono al 22 dicembre, quando un dipendente della Reset fu picchiato con calci e pugni e, subito dopo, raggiunto da diversi colpi d’arma da fuoco. Secondo l’impianto accusatorio, l’aggressione si inserisce in una faida familiare in corso da anni.
Nel 2019 furono assassinati Antonio e Giacomo Lupo, rispettivamente padre e fratello dell’imputato, delitti per i quali Giovanni Colombo, cugino dell’operaio della Reset, è stato condannato a 18 anni. Lupo avrebbe dunque agito con premeditazione, deciso a vendicare i propri congiunti.
Un video acquisito dai vigili urbani documenta quanto accaduto davanti al cimitero dei Rotoli. Con Lupo c’erano due complici, la cui identità non è stata ancora accertata.
Oggi la gip, Antonella Consiglio, ha accolto la richiesta di rito immediato avanzata dal pubblico ministero Federica La Chioma.
Domenica 22 dicembre, alle 9 del mattino, in un camposanto affollato di persone in visita ai defunti, Lupo è arrivato per aggredire Antonino Fragali. Prima una breve discussione, poi la colluttazione con calci e pugni. Dopo Lupo ha brandito una Beretta calibro 9 con matricola abrasa, e ha sparato 4 colpi, colpendo Fragali al torace e all'addome.
Lupo e i due sodali erano arrivati a bordo di una Volkswagen Taigo: dal lato passeggero sra scesoe un uomo in tuta, mentre Fragali si trovava davanti a un chiosco di fiori. Subito dopo gli spari, uno dei due invitò Lupo a risalire sull’auto. Il terzo, alla guida, ha messo in moto e sono andati via. Resta ancora da scoprire chi erano i due complici.