Immobile sottratto alla mafia diventa centro di riscatto per giovani a rischio

In un immobile confiscato alla mafia, in via Perrotta 21 a Palermo, nascerà un centro di formazione, accoglienza e aggregazione rivolto a persone a rischio di devianza e a giovani in condizioni di fragilità sociale. I lavori di ristrutturazione e rifunzionalizzazione sono stati consegnati oggi.

"Restituiamo alla città un bene che era simbolo di illegalità, trasformandolo in un presidio di riscatto, inclusione e formazione. Questo progetto rappresenta una duplice vittoria: sul piano urbanistico, per la rigenerazione di un immobile abbandonato, e su quello sociale, perché investe sul futuro di chi rischia di essere escluso. È un segnale concreto che Palermo non si piega e continua a lavorare per un futuro più giusto e solidale", ha dichiarato Totò Orlando, assessore ai Lavori pubblici del Comune di Palermo.

L’intervento prevede una riqualificazione integrale dell’edificio: ristrutturazione edilizia con adeguamento sismico, rifacimento degli impianti elettrici, idrici e termici e una nuova distribuzione degli ambienti interni. La durata stimata è di circa sei mesi.

Al piano terra sorgeranno aule e spazi dedicati alla formazione professionale; il livello superiore sarà destinato a una residenza temporanea, con camere singole, servizi, aree comuni e uffici, per accogliere giovani adulti provenienti da percorsi penali che non possono rientrare nel proprio nucleo familiare.

Il finanziamento ammonta a 985.416,26 euro da parte del Ministero dell’Interno – Dipartimento di Pubblica Sicurezza, Autorità di gestione del Pon Legalità 2014-2020, traslato al Poc Legalità, e a 360.322,23 euro a carico del Comune di Palermo.

L’obiettivo è restituire alla comunità un bene sottratto alla criminalità, trasformandolo in un punto di riferimento civico e sociale.