Stupro Foro Italico
Lite con l'ex e inseguimento col coltello: vittima dello stupro di gruppo denunciata, l'avvocata si ritira
Dalla sentenza definitiva del caso Foro Italico alle polemiche per l'inseguimento con un coltello: Carla Garofalo lascia la difesa

Stupro al Foro Italico
Una lite con l'ex ragazzo con cui aveva riallacciato i rapporti. E' l'ultima vicenda che investe Asia Vitale, la ragazza rimasta vittima dello stupro di gruppo al Foro Italico, a Palermo. L'ultimo episodio è successo invece in provincia di Monza, dove la ragazza si è trasferita dopo la violenza. Ha inseguito un ragazzo correndo con un coltello in mano, per questo alcune persone, vedendo la scena, hanno chiamato i carabinieri. Poco dopo lei e il ragazzo sono stati rintracciati assieme, i militari hanno chiesto alla ragazza di aprire lo zaino che aveva con sé e hanno trovato il coltello. Immediata è partita la denuncia. Solo l'ultima vicenda che ha visto come protagonista Asia, che dopo lo stupro si è concessa più volte alle interviste televisive e non. Adesso la sua avvocata, Carla Garofalo, ha annunciato che non sarà più lei a seguire le vicende giudiziarie di Asia. Dagli ultimi eventi, infatti, ne è scaturito un profilo non “compatibile con la mia professione: Lascio il patrocinio di Asia Vitale per lo stesso motivo per cui l’ho accettato, cioè per affermare il principio della tutela di chi subisce un sopruso e una violenza. Nel caso della violenza sessuale, il sopruso comincia non appena venga a mancare la consensualità, che sia all’inizio del rapporto o nel corso di esso. Tuttavia le sue dichiarazioni pubbliche nel corso di varie interviste e i suoi comportamenti post processuali mi inducono a riconsiderare la sua personalità e la narrazione stessa di quanto le è accaduto rispetto a quella fatta a me quando ha richiesto il mio patrocinio professionale e che ha portato al risultato processuale della condanna degli imputati. Inoltre apprendo che lei stessa di recente si è resa parte attiva di comportamenti violenti mirati al ferimento di un ragazzo con cui aveva avuto un rapporto sentimentale. Tutto questo fa venir meno le ragioni che mi avevano portato ad assumermi il suo patrocinio, cioè la difesa della parte più debole e della libertà di scelta delle donne. Se è Asia stessa a mettere in opera comportamenti del tutto aderenti a un modello sociale violento e maschilista e offensivi del diritto, non sarò più io a difenderne le ragioni”.
Il processo nato dalla violenza del Foro Italico avvenuta nella notte tra il 6 e il 7 luglio 2023 sono stati 8 i ragazzi condannati, di cui un minore. Solo 5 giorni fa è stata confermata la condanna a Samuele La Grassa a 4 anni, il 19 enne era l’unico ad avere fatto ricorso avverso la sentenza di primo grado, era anche l’unico (tra i maggiorenni) con la condanna minore, gli altri hanno avuto da 6 a 7 anni. Adesso le condanne sono tutte passate in giudicato.