Criminalità
Catania, la notte “brava” di via Capo Passero: prima litigano, poi i colpi di pistola
La preoccupazione di un'escalation violenza che continua a restituire ai catanesi una percezione di insicurezza tra residenti, cittadini e anche turisti

Dieci colpi sparati in aria, uno dopo l’altro, a tarda sera. Stavolta, in via Capo Passero, roccaforte dello spaccio di droga nel quartiere di Trappeto Nord. Si torna a sparare in città dove — dopo alcune segnalazioni — a intervenire sono stati i carabinieri del Comando provinciale che hanno avviato le indagini per ricostruire l’accaduto. Impegnati per i rilievi i militari del Nucleo Operativo della Compagnia di Fontanarossa. Da una prima ricostruzione, all’altezza del civico 116, due persone a bordo di uno scooter hanno sparato in aria, forse al culmine di una discussione con altre due persone. Almeno dieci i colpi esplosi. La zona è storicamente centro nevralgico per lo spaccio di droga, nonostante le numerose operazioni di carabinieri, polizia e finanza abbiano sgominato gli interessi criminali.
La sparatoria di via Capo Passero è solo l’ultimo caso di una scia cominciata già a inizio estate. Tra giugno e agosto, infatti, alcuni episodi simili hanno caratterizzato le notti “brave” in diverse zone della città. Dai colpi di arma da fuoco esplosi tra consorterie rivali a quelli contro case private e attività commerciali. Un’escalation di violenza e insicurezza iniziata a fine giugno in un appartamento nel quartiere Nesima. Durante l’incontro tra cinque persone, forse per discutere un debito, due di queste sono state raggiunte da alcuni colpi di pistola: un pregiudicato catanese che, ferito al collo, si è salvato lanciandosi dal balcone e un 27enne di origini albanesi morto poche ore dopo.
A fine agosto in soli due giorni si è sparato tre volte. Le prime due sparatorie nella notte, nel quartiere San Cristoforo, a distanza di due ore. A essere colpita è stata prima un’abitazione e poco dopo la saracinesca di un centro estetico, di proprietà di una donna legata a un pregiudicato. L’indomani è toccato a un autonoleggio di via Plebiscito. E ancora gli spari di avvertimento in aria di via Adone, a San Giovanni Galermo.
Sullo sfondo un susseguirsi di futili motivi degenerati nel tempo in uno scontro per il controllo dello spaccio in città. E la preoccupazione di un’escalation di violenza che - nonostante le rassicurazioni del prefetto Pietro Signioriello in sede di Comitato per l’ordine pubblico - continua a restituire ai catanesi una percezione di insicurezza tra residenti, cittadini e turisti.