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La sentenza

Caltanissetta, romeno uccise i fratelli La Monaca di Canicattì ma non era solo: condannato a 16 anni e 8 mesi

In Appello riformata la decisione nei confronti del pastore romeno Scurtu, non c'è l'aggravante della crudeltà

Laura Mendola

11 Ottobre 2025, 07:24

Caltanissetta, romeno uccise i fratelli La Monaca di Canicattì ma non era solo: condannato a 16 anni e 8 mesi

Per la Corte d’Assise d’appello non ci sono dubbi, il romeno Florin Scurtu avrebbe partecipato all’omicidio dei pastori di Canicattì Calogero e Filippo La Monaca, rispettivamente di 76 e 74 anni. Così dopo due ore e mezzo di camera di consiglio i giudici di secondo grado hanno condannato il pastore romeno a 16 anni e 8 mesi di reclusione, riformando in parte la sentenza di primo grado.

Un duplice omicidio, quello avvenuto in contrada Deliella (nelle campagne tra Caltanissetta, Delia e Canicattì) il 14 giugno 2020, ancora avvolto nel mistero. Manca un movente, manca anche l’identità di chi ha lasciato l’impronta digitale sulla caviglia di Calogero La Monaca, così come per la difesa dell’imputato il cellulare trovato dai carabinieri al suo assistito gli venne consegnato dopo il delitto.

L’omicidio dei due fratelli sarebbe avvenuto nel pomeriggio di sei anni fa, dopo i corpi dei due pensionati vennero bruciati per “cancellare” le tracce del delitto. I due fratelli prima vennero massacrati con delle sassate, poi i loro corpi sarebbero stati spostati accanto ad una Land Rover incidentata (che doveva essere demolita) che venne bruciata la sera. I carabinieri nell’andare a fare a fare i rilievi hanno anche preso l’impronta dell’ignoto che verosimilmente avrebbe spostato il corpo del 76enne. Del romeno, invece, è stata trovata la traccia del Dna in una macchina in cui c’era anche del sangue.

La procura generale di Caltanissetta aveva condiviso in parte la tesi della difesa tanto da chiedere alla Corte lo sconto di un terzo della condanna. Non l’hanno vista allo stesso modo gli avvocati di parte civile, Salvino Iannello e Giovanni Selvaggio, che hanno richiesto alla Corte il rigetto dell’istanza.

Scurtu, dopo che è caduta l’aggravante della crudeltà, ha avuto uno sconto di 7 anni e 4 mesi rispetto al primo grado quando è stato condannato a 25 anni di reclusione.

La difesa, rappresentata da Valentina Fiorenza, attende ora di conoscere le motivazioni della Corte d’Assise d’appello e presenterà certamente ricorso in Cassazione. Per la difesa infatti ancora oggi non si conosce il ruolo che Florin Scurtu avrebbe avuto nel delitto e non si sa ancora chi lo abbia commesso.