«Mamma, spero che quello che hai denunciato sia segno di una svolta in Sicilia, la tua battaglia servirà per tanti altri che hanno vissuto e vivono la tua stessa condizione». Lo ha detto Vincenzo Tranchida, il figlio 25enne di Maria Cristina Gallo, al termine del funerale celebrato nella cattedrale a Mazara del Vallo (Trapani). Con lui c'era anche il fratello 17enne.
«Mamma, tu hai scelto di infondere speranza, fede - ha aggiunto - e questo lo hai dimostrato fino alla fine. Papà Giorgio è stato il tuo sostegno, il tuo amore quotidiano. Guidavi tutti noi, ci proteggevi. Ti sei occupata sino alla fine di me e di mio fratello; hai accolto a casa la mia fidanzata Sofia come una figlia. I tuoi alunni, che oggi sono tutti qui, ti amavano profondamente e tu sapevi amare chi era in difficoltà, dare speranza a chi aveva difficoltà. Hai affrontato la malattia con una coscienza incredibile e non hai mai ceduto alla disperazione. La tua forza era contagiosa. Grazie di aver vissuto l’amore e la speranza».
In chiesa ha parlato anche la sorella della professoressa: «Mi coinvolgevi in tutti i tuoi progetti - ha ricordato Brigida Gallo - con un entusiasmo incrollabile. Per me sei stata un dono, una compagna di giochi, un’amica sincera, una maestra di fede».
«È stata un’animatrice culturale per questa città - ha detto la direttrice del museo diocesano Francesca Massara - non deve essere dimenticata la sua testimonianza per la cultura cristiana di Mazara del Vallo. In uno degli ultimi messaggi che ci siamo scambiati lei mi disse: io sono pronta, essendo consapevole della malattia che avanzava».