Carabinieri
Ragusa, picchiato per una vendetta a colpi di bottiglia: 3 indagati, uno finisce in cella
Carabinieri individuano il commando della spedizione punitiva ai danni di un vittoriese, tra loro una donna

Ci sono tre indagati per l'aggressione che il 2 settembre scorso ha destato allarme tra i residenti del centro storico di Ragusa quando un vittoriese di 40 anni è rimasto ferito in seguito a una violenta colluttazione. Le indagini per fare piena luce sull'episodio sono state condotte dai carabinieri della Compagnia di Ragusa.
La vittima è stata aggredita a colpi di bottiglia ed è stato necessario il ricorso degli operatori sanitari del 118 che sono intervenuti per accompagnarlo in ospedale. In manette è finito un tunisino di 27 anni, residente a Ragusa. Agli arresti domiciliari è stato ristretto un tunisino di 34 anni mentre ad una donna, ragusana di 36 anni, convivente del nordafricano finito in cella, è stato imposto dal Gip del Tribunale di Ragusa l'obbligo di dimora in città con il divieto di uscire di casa nelle ore serali. La Procura della Repubblica di Ragusa contesta agli indagati il reato di lesioni aggravate per futili motivi di vendetta per un diverbio tra il vittoriese e la donna indagata avvenuto il 28 agosto scorso quando - seconda l'accusa - l'uomo gravemente ferito aveva insultato la ragusana ed aveva preso a calci il portone d'ingresso della sua casa. Il vittoriese è stato curato dai sanitari dell'ospedale "Giovanni Paolo II" di Ragusa. Ha riportato fratture alle ossa nasali, trauma cranico e policontusioni, ferite giudicate guaribili in oltre 40 giorni. E' stato colpito con calci pugni dai due tunisini indagati e con un colpo di bottiglia di vetro alla testa.
La donna è accusata di essere concorrente morale ed istigatrice. Al tunisino finito in cella viene contestato anche il reato di minacce ai danni del vittoriese. Quest'ultimo - secondo quanto emerso dalla scrupolose indagini dei carabinieri, suffragate dalle riprese degli impianti di videosorveglianza e da testimonianze dei presenti - è stato prelevato da un locale di via Roma dove si trovava con la compagna ed un bambino da due persone, uno dei quali per l'accusa è il tunisino finito in cella e trascinato fuori, quindi, i due lo hanno costretto a seguirli fino all'incrocio con corso Vittorio Veneto dove è avvenuta l'aggressione. Subito dopo sul posto sono arrivati i parenti del vittoriese aggredito ed un gruppo di 15 tunisini che nonostante la presenza dei carabinieri colpivano con schiaffi e pugni il nipote del vittoriese.
La lite è stata sedata dalle forze dell'ordine presenti. Le indagini sono state affidate ai carabinieri del Nucleo Operativo di Ragusa. L'aggressione è avvenuta mentre erano in transito anche alcune persone che avevano finito di assistere alla rappresentazione del martirio di San Giovanni Battista in cattedrale. I tre indagati saranno interrogati dal Gip del Tribunale di Ragusa domani mattina. Il primo a comparire davanti al magistrato che ha emesso la misura cautelare sarà il tunisino finito in cella, difeso dall'avvocato Michele Savarese. A seguire saranno interrogati nell'aula del Gip del Tribunale di Ragusa gli altri due indagati.