LE REAZIONI
Omicidio Palermo, il sindaco Lagalla annuncia il lutto cittadino per Paolo: «Fatto che scuote le coscienze»
Il primo cittadino: «Non basta aumentare i controlli, serve un impegno corale per colmare il vuoto educativo»

Inizio della scuola, il messaggio dell'assessore regionale Lagalla
Mentre a Palermo è ancora vivo il dolore per la scomparsa di Paolo Taormina, Gaetano Maranzamo confessa l'omicidio e montano già le polemiche per la sicurezza del capoluogo siciliano, il sindaco Roberto Lagalla annuncia il lutto cittadino e prova a spiegare il sentiment della città dopo questo grave fatto di sangue
«Palermo si è svegliata oggi con una ferita profonda - ha detto Lagalla. L’omicidio di Paolo Taormina, un ragazzo di 21 anni, intervenuto per tentare di sedare una rissa e colpito con un colpo di pistola alla testa, è un fatto di gravità assoluta che scuote le coscienze e chiama in causa ogni persona responsabile».
«Per questo - ha aggiunto - condanno con fermezza la brutale violenza che ha strappato la vita a un giovane che ha avuto il coraggio di agire, di non voltarsi dall’altra parte. Un gesto che avrebbe dovuto essere d’esempio e che invece è stato punito con la morte. Alla famiglia di Paolo, ai suoi amici, ai suoi cari va il mio più profondo cordoglio, unitamente a quello dell’Amministrazione comunale e dell’intera Città che si stringe a loro in questo momento di inatteso e profondo dolore».
«Nell’annunciare il lutto cittadino nella giornata delle esequie - ha affermato il sindaco - confido pienamente nel lavoro degli investigatori e delle forze dell’ordine e nei risultati che potranno eventualmente pervenire dall’osservazione dei sistemi di telesorveglianza. Anche se nulla potrà restituire Paolo alla sua famiglia, l’auspicio, che è anche una richiesta forte da parte dell’intera comunità cittadina, è che i responsabili vengano identificati e consegnati alla giustizia nel più breve tempo possibile. Tuttavia, non possiamo limitarci a reagire a fatti come questo con la sola indignazione o con lo sdegno del giorno dopo, né tantomeno con le polemiche artatamente e strumentalmente sollevate in queste circostanze. Non basta aumentare i controlli, così come è puntualmente avvenuto, se non ci interroghiamo sul perché un gruppo di ragazzi ritenga «normale» pestare un coetaneo e rispondere con un colpo di pistola a chi generosamente si adopera per difenderlo. Serve un impegno corale per colmare il vuoto educativo e la solitudine morale.
«L’Amministrazione comunale, per quanto le compete - ha concluso il sindaco di Palermo - continuerà a produrre i propri sforzi per potenziare ulteriormente le misure di sicurezza urbana e per favorire quei processi sociali che, con il coinvolgimento delle istituzioni scolastiche e del mondo del volontariato e del terzo settore, possano efficacemente incidere sull'educazione alla legalità e sul recupero degli spazi pubblici come luoghi di incontro e non di violenza».