Lotte sindacali
Scontro all'Orchestra Sinfonica Siciliana: direzione respinge accuse, i sindacati parlano di prevaricazione
Sciopero alla Fondazione Orchestra Sinfonica Siciliana: scontro tra accuse e smentite su presunte pressioni, sostituzioni e alterazioni dell'equilibrio artistico
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L’Orchestra Sinfonica Siciliana respinge le contestazioni avanzate dalle organizzazioni sindacali nel documento diffuso il 18 ottobre 2025, negando qualsiasi condotta lesiva del diritto di sciopero. “Si respinge con fermezza l’affermazione secondo cui la Dirigenza della Fondazione avrebbe posto in essere condotte lesive del diritto di sciopero, esercitato legittimamente da una parte del personale”, si legge in una nota dell’ente. “Nessun comportamento di prevaricazione né tantomeno di pressione psicologica è stato attuato da alcun componente della Governance. Al contrario, i lavoratori che hanno scelto di non aderire allo sciopero si sono esibiti con senso del dovere, professionalità e rispetto della funzione artistica loro affidata”, prosegue il comunicato. La Fondazione smentisce inoltre irregolarità sull’organico: “Non corrisponde al vero quanto affermato circa la presunta sostituzione di professori d’orchestra o lo spostamento di personale in ruoli diversi da quelli previsti. Tali circostanze non trovano riscontro né nei fatti, né nei registri di servizio. Il direttore d’orchestra ospite, nell’ambito delle proprie prerogative artistiche, ha cortesemente invitato alcuni professori presenti ad avanzare nelle posizioni antistanti, senza alcuna imposizione né forzatura. La decisione di aderire a tale richiesta è stata assunta liberamente dai singoli musicisti, nel pieno rispetto della loro autonomia professionale”.
Di segno opposto la ricostruzione sindacale. Le sigle aziendali e territoriali di Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom e Fials denunciano “con fermezza e indignazione il comportamento gravissimo assunto dalla governance della Fondazione orchestra sinfonica siciliana e dal direttore ospite in occasione dello sciopero proclamato il 17 ottobre. Invece di rispettarlo, la direzione ha scelto la via della prevaricazione, della pressione psicologica e della delegittimazione del diritto dei lavoratori, tentando di aggirare lo sciopero, sostituendo strumentisti sulle parti reali, spostando personale di fila in ruoli di prima parte, alterando l’equilibrio artistico interno dell’orchestra, imponendo scelte unilaterali senza il minimo rispetto delle professionalità”. “Questo non è solo un atto antisindacale – aggiungono –, è un atto di violenza istituzionale nei confronti della musica stessa. L’atto compiuto è di una gravità inaudita: si è negato il valore delle parti reali e delle competenze acquisite in anni di carriera. Il direttore ospite, con atteggiamenti aggressivi e toni inaccettabili, è arrivato persino a inveire in malo modo contro gli orchestrali, un comportamento autoritario e irrispettoso che ha incrinato in modo profondo il rapporto di fiducia con i professori d’orchestra, al punto che la sua presenza non è più ritenuta gradita dalla compagine orchestrale”. “Questa governance – concludono i sindacati – sta trasformando la Foss in un luogo dove il merito viene calpestato, la professionalità ignorata e il dialogo sindacale ridicolizzato. Nonostante i tentativi di pressione, l’adesione allo sciopero da parte del personale stabile è stata altissima. Ringraziamo tutti i musicisti e il personale che hanno scelto di difendere i propri diritti e la qualità artistica dell’istituzione. Chiediamo le scuse formali per l’atteggiamento tenuto in occasione dello sciopero, il ripristino del pieno rispetto dei ruoli orchestrali e delle parti reali e l’apertura di un tavolo di confronto vero”.