Il profilo
Chi è l'ex prefetto Filippo Piritore e perché è stato arrestato nell'indagine sul delitto Mattarella
Oggi 75enne, ha lavorato in diverse città siciliane. Secondo il gip rischia di reiterare il reato. Anche per i suoi buoni canali all'interno della Questura di Palermo
Per il gip di Palermo l'ex prefetto Filippo Piritore può «reiterare il reato». È questo il motivo per cui sono stati disposti i domiciliari per l'ex funzionario arrestato con l'accusa di depistaggio nell'inchiesta sul delitto di Piersanti Mattarella. Poco importa che sia in pensione. Secondo il giudice avrebbe ancora importanti canali informativi all'interno della Questura di Palermo.
«La spregiudicatezza della condotta - si legge nell'ordinanza che dispone la misura cautelare - la pervicacia con cui la finalità illecita viene perseguita nell'attualità a tutto danno dell'accertamento giudiziario concernente un gravissimo fatto di sangue. La dimostrata capacità relazionale involgente ambienti interni alla Questura ed orientata verso l'acquisizione - ancora una volta, illecita - di informazioni riservate lasciano affermare, con un grado di rassicurante certezza, che l'indagato sia in grado sia di reiterare il reato e di inquinare le prove già assunte o da assumersi, avvalendosi ancora una volta delle sue perduranti relazioni».
E ancora, il gip sottolinea come «Piritore, immemore del giuramento di fedeltà prestato nei confronti della Repubblica italiana, dopo aver fattivamente contribuito alla dispersione di un reperto di importanza primaria per le indagini sull'assassinio di Piersanti Mattarella, ha ancora oggi continuato a perseguire concretamente un progetto illecito di depistaggio, attraverso propalazioni nocive per gli accertamenti investigativi».
CHI È FILIPPO PIRITORE?
Originario di Agrigento, 75 anni, ha costruito l’intera carriera nella Polizia di Stato, ultimando il percorso con la nomina a prefetto di Isernia prima del pensionamento. Entrato nell’amministrazione dell’Interno alla fine degli anni Settanta, ha prestato servizio nelle questure di Palermo e Ragusa. Dal 1985 al 2000 è stato destinato alla questura di Roma, dove ha diretto i commissariati di Pubblica Sicurezza Esposizione, Prati e Trevi.
Nel 2001 è stato promosso dirigente superiore dal Dipartimento della Pubblica Sicurezza e, nello stesso anno, ha assunto l’incarico di questore a Macerata. Successivamente ha guidato le questure di Caltanissetta e L’Aquila, restando in quest’ultima anche nel 2009, anno del terremoto. A gennaio 2010 è stato chiamato a ricoprire l’incarico a Genova. Nel 2011 ha lasciato il capoluogo ligure, è stato collocato in disponibilità con la qualifica di dirigente generale di Pubblica Sicurezza e, a dicembre, nominato prefetto a Isernia.

