La decisione
Emise sentenze contro le restrizioni Covid: la Cassazione assolve la giudice Zanda
Venne segnalata al Csm perché aveva rifiutato il Green pass
La recente assoluzione della giudice Susanna Zanda da parte della Corte di Cassazione rappresenta un momento emblematico nella riflessione post-pandemica sui limiti imposti alle libertà individuali durante l’emergenza sanitaria da Sars-Covid-19. Secondo quanto dichiarato dal capogruppo della Lega in Palazzo Vecchio, Guglielmo Mossuto, Zanda sarebbe stata punita per aver emesso sentenze che contestavano le restrizioni ritenute ingiustificate, come l’obbligo del Green Pass, e per aver espresso pubblicamente il suo dissenso.
Durante gli anni più critici della pandemia, l’Italia ha adottato misure straordinarie per contenere la diffusione del virus: lockdown prolungati, obblighi vaccinali per alcune categorie professionali, limitazioni alla mobilità, chiusure di attività commerciali e l’introduzione del Green Pass come strumento di controllo sanitario. Queste misure, sebbene giustificate dal governo come necessarie per la tutela della salute pubblica, hanno suscitato un acceso dibattito tra giuristi, cittadini e politici sul loro impatto costituzionale.
Il Green Pass, in particolare, è stato al centro di numerose polemiche. Introdotto nel 2021, il certificato attestava l’avvenuta vaccinazione, guarigione dal Covid-19 o l’esito negativo di un tampone, ed era richiesto per accedere a luoghi pubblici, lavorare in certi settori e viaggiare. Molti lo hanno considerato uno strumento discriminatorio, soprattutto nei confronti di chi, per scelta o necessità, non si era vaccinato.
La giudice Zanda, nota per le sue posizioni critiche verso il vaccino e il Green Pass, era stata deferita al Consiglio Superiore della Magistratura e sanzionata disciplinarmente. Alcuni media avevano persino ipotizzato la sua rimozione per “infermità o sopravvenuta inettitudine”. Tuttavia, la sua assoluzione in Cassazione sembra ora ribaltare quella narrativa, riconoscendo la legittimità del suo operato giuridico e del suo diritto di espressione.