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È emergenza ambientale in Sicilia dopo che le fiamme nel 2025 hanno bruciato 49mila ettari

Un'estate nera per le foreste, Legambiente chiede interventi urgenti e applicazione dell'Eudr

Laura Mendola

29 Ottobre 2025, 15:01

È emergenza ambientale in Sicilia dopo che le fiamme nel 2025 hanno bruciato 49mila ettari

Il 2025 si conferma un anno drammatico per le foreste italiane, e la Sicilia ne è il simbolo più tragico. Secondo il Report di Legambiente presentato all’VIII Forum Foreste a Roma, l’isola ha perso ben 49.064 ettari di territorio a causa degli incendi, il dato più alto a livello nazionale. Un bilancio che fa tremare: 606 roghi hanno devastato boschi, macchia mediterranea e aree agricole, lasciando dietro di sé cenere, desolazione e un ecosistema ferito.

Le province più colpite

Agrigento guida la triste classifica con 17.481 ettari bruciati, seguita da Caltanissetta (11.592) e Trapani (7.148). Questi numeri non sono solo statistiche: rappresentano habitat distrutti, biodiversità compromessa e un patrimonio naturale che rischia di non tornare mai più com’era.

Un Sud che brucia

La Sicilia non è sola. Il Sud Italia è stato il più colpito dalle fiamme: dopo l’isola, la Calabria ha perso 16.521 ettari, la Puglia 8.009, la Campania 6.129 e la Basilicata 4.594. Un trend allarmante che si inserisce in un contesto climatico sempre più instabile.

Clima estremo e foreste fragili

L’estate 2025 è stata la quinta più calda mai registrata in Italia dal 1950, con un’anomalia termica di +1,62°C secondo Copernicus. Le ondate di calore e la siccità prolungata hanno reso le foreste più vulnerabili, trasformandole in polveriere pronte a esplodere. A peggiorare il quadro, la proliferazione del bostrico, un coleottero che sta decimando gli abeti rossi nelle Alpi, già provati dalla tempesta Vaia.

Pianificazione forestale carente

Solo il 18% delle foreste italiane è dotato di un piano di gestione vigente. Un dato che evidenzia la mancanza di una strategia strutturata per prevenire e mitigare gli incendi, soprattutto in territori come la Sicilia, dove la combinazione tra incuria, criminalità ambientale e cambiamenti climatici crea un mix esplosivo.

L’appello di Legambiente

«Serve maggiore integrazione tra politiche nazionali, regionali con le strategie comunitarie e globali e un serio impegno da parte del Paese nel contrastare la deforestazione globale attraverso l’applicazione del regolamento EUDR», ha dichiarato Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente.