La pronuncia
Sentenza storica sul Forum Palermo: il Cga impone la verifica dei canoni di affitto
Il consiglio di giustizia amministrativa ha condannato il comune per il mancato controllo, mettendo di fatto in discussione il modello dei centri commerciali in Sicilia
Una sentenza, definita «storica» da Confimprese Palermo, potrebbe cambiare radicalmente il sistema dei centri commerciali in Sicilia.
La sentenza è del 27 ottobre e condanna il comune di Palermo nella vicenda relativa all’autorizzazione commerciale del centro Forum Palermo (ex proprietà Multi Veste Italy 4 Srl).
Alla conferenza erano presenti il presidente di Confimprese Palermo, Giovanni Felice, il vicepresidente Giuseppe Pellerito e gli avvocati Giovanni Puntarello e Luciana Maria Russo dello studio Legalit.
«La sentenza emessa dal Cga – ha dichiarato il presidente Giovanni Felice – stabilisce l’obbligo per l’amministrazione competente di procedere alla verifica della congruità del canone di affitto preteso dal gestore del centro commerciale in questione ed è una sentenza storica che mette fine ad uno strapotere delle lobby dei centri commerciali e alle speculazioni edilizie».
Felice ha ricordato come, dagli anni ’90, i grandi gruppi della distribuzione «furono accolti come portatori di modernità, ma in realtà la loro idea era colonizzare il commercio in Sicilia, dando vita a una speculazione edilizia basata sull’aggiramento della legge sul commercio. Questi imprenditori hanno applicato affitti dal doppio a quattro volte superiori rispetto a quanto dichiarato – ha proseguito Felice – portando alla chiusura di decine di aziende che, con il rispetto della legge, sarebbero potute sopravvivere».
Confimprese Palermo, stanca dell’inerzia amministrativa, ha incaricato gli avvocati Giovanni Puntarello e Luciana Maria Russo, i quali hanno ottenuto una sentenza destinata a incidere sull’intero comparto della grande distribuzione organizzata siciliana.
Gli avvocati hanno dichiarato: «Il principio sancito dal Cga travolge l’intero sistema delle grandi strutture di vendita realizzate in Sicilia negli ultimi vent’anni, poiché nessuno dei centri commerciali avrebbe rispettato integralmente gli impegni economici assunti, in particolare per quanto riguarda i costi di affitto dichiarati nello Studio di Impatto».