l'indagine
Tre medici indagati per la morte di un 31enne: la Procura di Gela avvia accertamenti approfonditi
L'uomo era scappato da casa, dopo il suo ritrovamento è caduto e qualche ora dopo è morto
									Una vicenda dolorosa e ancora avvolta nel mistero ha colpito la comunità di Gela. Andrea Giuseppe Scicolone, un giovane di appena 31 anni, è morto lo scorso 13 ottobre all’ospedale “Vittorio Emanuele”, poche ore dopo essere stato accompagnato al pronto soccorso da un familiare. Oggi, tre medici ospedalieri sono indagati per la sua morte.
Tutto è iniziato qualche giorno prima, quando Andrea aveva fatto perdere le proprie tracce. La sua scomparsa aveva destato grande preoccupazione, tanto che il sindaco di Gela, Terenziano Di Stefano, aveva lanciato un appello pubblico per favorire le ricerche. Fortunatamente, i carabinieri erano riusciti a rintracciarlo e riportarlo a casa. Ma la serenità è durata poco.
Il giorno successivo al suo ritrovamento, Andrea è caduto in casa. Nulla che facesse presagire un epilogo tragico, ma il parente che era con lui ha preferito non correre rischi e lo ha accompagnato al pronto soccorso. Da quel momento in poi, qualcosa è andato storto. Poche ore dopo l’ingresso in ospedale, Andrea è morto.
I familiari, sconvolti, hanno subito chiesto chiarezza. Com’è possibile che un giovane uomo, seppur reduce da una caduta, muoia così, all’improvviso, in un luogo dove avrebbe dovuto ricevere cure e assistenza? La loro denuncia ha dato il via a un’indagine della Procura di Gela, che ha disposto l’autopsia sul corpo del ragazzo e ha avviato accertamenti approfonditi.
Tre medici sono ora sotto inchiesta. L’ipotesi è quella di omicidio colposo, ma si attendono gli esiti dell’esame autoptico e l’analisi della documentazione clinica per comprendere se ci siano state negligenze, omissioni o errori nella gestione del caso.