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La ong Mediterranea con 92 persone a bordo disobbedisce al Viminale: «Non andremo a Livorno, sbarchiamo a Porto Empedocle»

La nave ha soccorso diversi gruppi di migranti. A bordo anche 31 minori di cui la Procura di Palermo ha ordinato lo sbarco immediato. Casarini: «Il regolamento del ministero viola la Costituzione»

Salvo Catalano

04 Novembre 2025, 12:00

14:54

Mediterranea

La nave ong Mediterranea con 92 migranti a bordo, compresi 31 minori, ha deciso di disobbedire alle indicazioni del ministero dell'Interno. Il Viminale, sulla base del regolamento sulle ong introdotto dal governo Meloni, aveva assegnato come porto di destinazione Livorno. Gli attivisti, considerate le condizioni di salute dei migranti a bordo e quelle meteo-marine avverse, hanno comunicato nella tarda mattinata di oggi che faranno invece ingresso nel porto di Porto Empedocle, il più vicino rispetto alla loro posizione.

«Dobbiamo sbarcare tutti il prima possibile perché sono in stato di necessità accertato - spiega a La Sicilia Luca Casarini, tra i fondatori di Mediterranea Saving Humans - Lo abbiamo comunicato al Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto a Roma e alla Capitaneria di Porto Empedocle». 

Alla nave della ong Mediterranea era stato assegnato ieri pomeriggio, come porto di sbarco per le 92 persone soccorse nei giorni scorsi, lo scalo di Livorno. «Livorno è a 630 miglia nautiche dal luogo dei salvataggi (quasi 1.200 km), lontano oltre quattro giorni di navigazione - spiega il team di Mediterranea Saving Humans - da ieri pomeriggio, inoltre, il maltempo imperversa sul canale di Sicilia, con venti di Maestrale a oltre venti nodi e onde superiori ai due metri».

Ieri la ong ha inviato una segnalazione alla Procura presso il Tribunale per i minorenni di Palermo, in particolare per la condizione dei 31 minori non accompagnati a bordo; tra i naufraghi è presente anche una donna incinta. «La procura ha chiesto al ministero dell'Interno e a quello dei Trasporti di disporre al più presto lo sbarco dei minori a Porto Empedocle. Noi abbiamo chiesto che tutte le 92 persone soccorse possano sbarcare in sicurezza a Porto Empedocle, ma non abbiamo ricevuto risposta».

A bordo della nave stamattina è salito il personale medico dell'Usmaf, la sanità marittima del ministero della Salute. Mentre il Cirm, il centro internazionale radio medico (fondazione medica che dà assistenza sanitaria via radio agli uomini in mare) ha richiesto lo sbarco immediato per tutti 92 naufraghi a bordo. In assenza di comunicazioni, stamattina è arrivata la decisione di procedere autonomamente. «Faremo sbarcare tutti, non solo i minori», conferma Casarini.

È la seconda volta che la nave di Mediterranea disobbedisce alle nuove regole del Viminale. È successo al porto di Trapani lo scorso agosto. In quel caso la nave fu sottoposta a fermo amministrativo per circa un mese e mezzo. Poi il locale tribunale, a cui si è rivolta la ong, ha disposto il dissequestro in attesa di entrare nel merito del procedimento. Anche altre navi di ong impegnate nel soccorso in mare hanno disobbedito negli ultimi mesi. «E in tutti i casi - sottolinea Casarini - alla fine i Tribunale hanno dato ragione alle Ong, perché il regolamento del Viminale viola la convenzione di Amburgo che impone l'indicazione del porto sicuro più vicino per lo sbarco. La convenzione è stata sottoscritta dall'Italia e dunque ha rango costituzionale. Darci Livorno come porto è solo un modo per punirci, fare lievitare i nostri costi e toglierci per un po' la possibilità di stare in mare a prestare soccorso».