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Garlasco

"Procura ha falsificato le carte per infamarmi e Sempio è innocente, Stasi unico colpevole": Venditti prepara la denuncia contro i pm

Venditti contro i pm di Brescia: annullata la perquisizione nel “sistema Pavia” ma i suoi dispositivi restano vincolati; l'ex procuratore denuncia falsificazione di atti e presunte utilità da società di intercettazioni.

Luigi Ansaloni

07 Novembre 2025, 19:50

Venditti

L'attacco dell'ex pm Venditti

L’ex procuratore di Pavia, Mario Venditti, indagato a Brescia, sta valutando di presentare una denuncia in relazione al capo di imputazione formulato dai pm pavesi nei confronti di Andrea Sempio per il delitto di Garlasco. “Non c’è dubbio – ha spiegato il difensore dell’ex magistrato, l’avvocato Domenico Aiello, in conferenza stampa – che sia una rappresentazione falsa iscrivere qualcuno in concorso con un altro, quando c’è una Cassazione che dice che c’è stato un solo assassino e una sola presenza sulla scena del crimine”, ossia Alberto Stasi. Aiello aveva già evocato possibili profili di falso ideologico.

In una nota, Venditti attacca intanto la Procura di Brescia che, a suo dire, “pur di perseguire l’obiettivo di sottopormi ad una perquisizione infamante e ad un sequestro punitivo ed espormi in questo modo al pubblico ludibrio dopo oltre 40 anni di carriera specchiata, non ha esitato a falsificare le carte affermando nel decreto dell’8 ottobre 2025 che avrei sostanzialmente acquistato autovetture a titolo gratuito ovvero a prezzi inferiori a quelli di mercato, contrariamente a quanto già da luglio 2025 relazionava la Guardia di Finanza”.

Oggi il Tribunale del Riesame ha annullato il decreto di perquisizione eseguito il 9 ottobre nei confronti di Venditti e del pm Pietro Paolo Mazza, ora in servizio a Milano, nell’ambito dell’inchiesta bresciana sul cosiddetto “sistema Pavia”, intrecciata anche con il caso Garlasco. I giudici hanno disposto la restituzione di tutti i beni sequestrati a Venditti e a Mazza, tra cui telefoni, computer e altri dispositivi elettronici.

In concreto, però, i dispositivi torneranno solo a Mazza, poiché quelli di Venditti restano vincolati nell’altra indagine che lo vede accusato di corruzione in atti giudiziari insieme al padre di Andrea Sempio, con l’ipotesi che abbia scagionato, in cambio di denaro, il figlio nella prima inchiesta del 2017 sull’omicidio di Garlasco. In quel procedimento il Riesame aveva già annullato il sequestro dei dispositivi, ma i pm ne hanno disposto uno nuovo con motivazione più ampia; contro quest’ultimo provvedimento l’avvocato Aiello ha proposto ricorso (udienza da fissare).

La difesa di Venditti presenterà inoltre al gip richiesta di incidente probatorio, poiché la Procura intendeva procedere con un accertamento tecnico irripetibile per la copia forense dei dispositivi in mano agli investigatori. Il Riesame aveva già bocciato anche i decreti di sequestro relativi agli ex carabinieri pavesi, non indagati, Giuseppe Spoto e Silvio Sapone.

Secondo l’imputazione per peculato e corruzione, Venditti e Mazza avrebbero ricevuto da Cristiano D’Arena, titolare della Esitel (società di intercettazioni) e della Cr Service, alcune “utilità”, tra cui “pranzi presso il ristorante Da Lino”, la “vendita di auto a prezzo inferiore a quello di mercato” e la “effettuazione gratuita di lavori di manutenzione alle auto”. In cambio, sempre per l’accusa, avrebbero affidato in via esclusiva a Esitel il servizio di “noleggio degli apparati di intercettazione” e a Cr Service quello delle autovetture per la Procura, “in misura incongrua rispetto alle esigenze investigative”. I veicoli, tre auto e un furgoncino secondo il decreto, sarebbero poi stati destinati “ad uso privato” dei magistrati.

“Ho tanta rabbia in corpo – scrive Venditti dopo la decisione del Riesame. Il risultato ottenuto, certamente positivo, anche per il contesto, non elimina il rammarico ed il grave sconforto che deriva da quanto sto immotivatamente subendo. Questo nuovo annullamento è l’ulteriore dimostrazione della totale illegittimità ed arbitrarietà dei provvedimenti e delle accuse nei miei confronti”.

E ancora: “Mi auguro che chi ha il potere di vigilare sul corretto esercizio della funzione requirente giunga al più presto alle dovute determinazioni arrestando questo linciaggio di piazza. Non posso che continuare a ringraziare il mio avvocato”.