Palermo
Sistema Cuffaro, i primi "interrogati" respingono le accuse. Per uno degli indagati i pm cambiano idea: «No misura»
Davanti il gip del Tribunale sono arrivati manager e imprenditori coinvolti nella presunta corruzione all'Asp di Siracusa.
Mattinata frenetica al Tribunale di Palermo. Sono cominciati, oggi alle 9,30, gli interrogatori di garanzia per otto dei 18 indagati nell’inchiesta per corruzione e turbativa d’asta. Le indagini del Ros, sono quelle che documentano, il sistema "Cuffaro" che avrebbe funzionato grazie a un comitato d'affari occulto spinto dalla forza contrattuale e politica della Dc nella nomina delle poltrone. I primi interrogati hanno respinto le accuse. Davanti al gip del Tribunale di Palermo, sono stati chiamati a comparire oggi Ferdinando Aiello, Giuseppa Di Mauro, Marco Dammone, Mauro Marchese, Paolo Bordonaro, Paolo Emilio Russo, Vito Fazzino e Sergio Mazzola. Questi sono manager e imprenditori coinvolti nei primi capi d'imputazione relativi alla gara-ponte dell'ausiliarato poi affidata alla Dusmann Service.
Per uno degli indagati, Fazzino, i pm hanno cambiato idea. L'annuncio arriva dai legali. Il bed manager dell'ASP di Siracusa, Vito Fazziono, assistito dagli avvocati Alessandro Cotzia del foro di Siracusa e Vincenzo Fiore del foro di Termini Imerese, ha risposto a tutte le domande postegli dal gip dai sostituti procuratori di Palermo e dai suoi difensori, fornendo la sua versione dei fatti e chiarendo ogni aspetto relativo alle contestazioni mossegli. All'esito dei chiarimenti forniti, terminato l'interrogatorio preventivo, i sostituti procuratori di Palermo hanno comunicato al gip di revocare, nei suoi confronti, la richiesta di applicazione di qualunque misura cautelare.
I pm di Palermo hanno chiesto per gli indagati arresti domiciliari e misure interdittive. Tra i destinatari figurano l’ex presidente della Regione ed ex leader della Democrazia cristiana, Salvatore Cuffaro, il parlamentare di Noi Moderati Saverio Romano (che però gode dell'immunità parlamentare) e il capogruppo Dc all’Ars, Carmelo Pace.
Gli interrogatori preventivi continueranno giovedì 13, a partire dalle 10. Quel giorno sarà il turno di Saverio Romano, Alessandro Maria Caltagirone, Roberto Colletti, Antonio Iacono, Giovanni Giuseppe Tomasino e Alessandro Vetro. Venerdì 14, alle 9.30, sfileranno invece Antonio Abbonato, Salvatore Cuffaro, Carmelo Pace e Vito Raso.
Per gli interrogatori preventivi davanti al gip di Palermo, Carmen Salustro, è comparso Vito Fazzino, commissario della gara di appalto per l’affidamento dei servizi di ausiliariato e reception bandita dalla Asp di Siracusa e illegittimamente assegnata, secondo i pm, alla Dussmann Service srl.
Per l’accusa, dietro all’aggiudicazione, che sarebbe dovuta andare alla ditta Pfe, ci sarebbe stato un accordo criminoso volto a favorire la Dussman e l’impresa di Sergio Mazzola che ha ricevuto un subappalto, la Euroservice srl, sponsorizzata da Romano.
Il ruolo di Fazzino nella vicenda sarebbe stato ridimensionato. L’indagato avrebbe ammesso di aver commesso un falso, ma perché indotto in errore: perciò per lui la Procura ha revocato la richiesta di arresto.
Ammissioni sarebbero state fatte invece dalla presidente della commissione di gara, Giuseppa Di Mauro, che avrebbe confermato che il rinvio della aggiudicazione era avvenuto su pressione dell’allora direttore generale dell’Asp Alessandro Maria Caltagirone, nominato ai vertici dell’azienda secondo l'accusa su indicazione di Romano, e che i punteggi delle ditte partecipanti erano stati modificati.
Ferdinando Aiello, consulente che avrebbe mediato tra l'impresa e l’azienda sanitaria, ha invece respinto ogni accusa. Rinviato l’interrogatorio di Paolo Emilio Russo, altro componente della commissione di gara, mentre l’addetto commerciale e il legale rappresentante della Dussmann Marco Dammone e Mauro Marchese saranno sentiti nel pomeriggio. Per tutti, tranne che per Fazzino, pende la richiesta di arresto su cui il gip si pronuncerà nei prossimi giorni. (ANSA).
Il ruolo di Fazzino nella vicenda sarebbe stato ridimensionato. L’indagato avrebbe ammesso di aver commesso un falso, ma perché indotto in errore: perciò per lui la Procura ha revocato la richiesta di arresto.
Ammissioni sarebbero state fatte invece dalla presidente della commissione di gara, Giuseppa Di Mauro, che avrebbe confermato che il rinvio dell’aggiudicazione era avvenuto su pressione dell’allora direttore generale dell’Asp Alessandro Maria Caltagirone, nominato ai vertici dell’azienda secondo l'accusa su indicazione di Romano, e che i punteggi delle ditte partecipanti erano stati modificati.
Ferdinando Aiello, consulente che avrebbe mediato tra l'impresa e l’azienda sanitaria, ha invece respinto ogni accusa. Rinviato l’interrogatorio di Paolo Emilio Russo, altro componente della commissione di gara, mentre l’addetto commerciale e il legale rappresentante della Dussmann Marco Dammone e Mauro Marchese saranno sentiti nel pomeriggio. Per tutti, tranne che per Fazzino, pende la richiesta di arresto su cui il gip si pronuncerà nei prossimi giorni.