Sicurezza
Telecamere, fondi regionali soltanto a 14 Comuni etnei
Ai progetti di Misterbianco, Pedara e Camporotondo destinati 150mila euro. Esclusi, tra gli altri, Gravina e S. Giovanni La Punta
La sicurezza urbana si conferma una priorità per i Comuni siciliani, e l'Assessorato regionale delle Infrastrutture e della mobilità ha risposto stanziando 15 milioni di euro per finanziare progetti di videosorveglianza.
In totale sono 105 i progetti ammessi a finanziamento in tutta la Sicilia, un dato che riflette l'urgenza di dotare i centri urbani di strumenti tecnologici per il controllo del territorio. Nella sola provincia di Catania sono 14 i Comuni che beneficeranno di questi contributi. Tuttavia, analizzando il contesto dell'hinterland catanese, emerge un quadro di disparità: il numero di Comuni non ammessi al finanziamento supera purtroppo quello di quelli che, invece, hanno avuto successo. Diversi Comuni dell'area metropolitana di Catania sono riusciti a presentare progetti conformi ai requisiti e hanno ottenuto importanti risorse.
Nello specifico Misterbianco ha ottenuto un finanziamento di 149mila euro per potenziare la videosorveglianza, in particolare nella zona commerciale. Camporotondo ha ottenuto 150mila euro per l'installazione di nuovi sistemi di controllo. Pedara ha ricevuto 150mila euro destinati alla realizzazione di un impianto di videosorveglianza completo, inclusivo di una sala di controllo con software di analisi video e varchi con telecamere per la lettura targhe ANPR. Tremestieri ha ricevuto un contributo di 149.500 euro. Questi fondi permetteranno ai Comuni di dotarsi di sistemi all'avanguardia, fondamentali non solo per la prevenzione e repressione dei reati, ma anche per la gestione della viabilità e il controllo del traffico.
La nota dolente riguarda i Comuni dell'hinterland che non sono riusciti ad accedere ai fondi, in gran parte per ragioni legate alla documentazione presentata o alla non immediata cantierabilità del progetto. L'esclusione evidenzia come la complessa macchina burocratica regionale richieda una rigorosa aderenza ai requisiti di ammissione.
Gli enti locali etnei esclusi per "Progetto non immediatamente cantierabile" sono: Nicolosi, San Pietro Clarenza (mancano anche validazione, schema di bando e dichiarazione legare rappresentante), San Gregorio (mancano anche verbale di verifica e validazione), Gravina (manca anche istanza), San Giovanni La Punta (mancano anche verbale di verifica, validazione e schema di bando) e Sant'Agata Li Battiati (mancano anche istanza, verbale di verifica, validazione, schema di bando). Questo ritardo amministrativo si traduce in un rinvio nell'adozione di misure di sicurezza essenziali per i cittadini di questi centri.