penultimo posto
«Qualità della vita? Classifiche impietose: manca visione futura»
Siracusa è 106ª su 107 province. Mangiafico (Civico 4): «Amministrazione responsabile del decadimento»
Qualità della vita: torna la classifica del Sole 24 Ore e Siracusa precipita al penultimo posto tra le città italiane, 106° su 107. Un pugile non del tutto al tappeto, ma quasi: in ginocchio, gli occhi gonfi e il naso rotto. Poco conta che alcuni parametri siano buoni (ottimo l'export su Pil, 4° posto, i musei 17°, amministratori giovani sotto i 40 anni 14°) perché alla fine è comunque ko tecnico.
Per “Ricchezza e consumi” Siracusa è al 102° posto, 86° per “Affari e lavoro”. 83° per “Giustizia e sicurezza”, 102° per “Demografia e società”, 102° per “Ambiente e servizi”, per “Cultura e tempo libero” 97°. Nell’area che dovrebbe essere il motore trainante, soprattutto in previsione di una candidatura futura a capitale della Cultura, le cose vanno così: ingressi agli spettacoli 39°, spese per la Cultura 98°, offerta culturale 88°, librerie 36°, indice di lettura 96°.
Dal Palazzo nessun commento. Dai corridoi del Vermexio però trapelano alcune considerazioni, ovvero che lì dove si va peggio bisogna impegnarsi e migliorare, ma siccome ad essere presa in analisi è l’intera provincia e non solo il capoluogo, allora forse qualche esponente dei partiti che vanno per la maggioranza in provincia, e d’opposizione, qualche domanda se la dovrebbero fare.
Sulla questione interviene Michele Mangiafico di Civico 4 che parla di «un’amministrazione senza visione», responsabile del decadimento in classifica per le sue scelte-non scelte che hanno portato al quadro «di un territorio che non solo non compete, ma arretra» per «servizi carenti, infrastrutture ferme, cultura e innovazione trattate come elementi accessori e non come motori di sviluppo. La classifica, per Mangiafico, sarebbe insomma «la conseguenza naturale di una stagione amministrativa priva di una direzione chiara». Per Paolo Cavallaro, consigliere comunale FdI, la classifica negativa non sarebbe una sorpresa «perché basta l’osservazione quotidiana della città: una carenza di servizi che non può che ripercuotersi sulla vivibilità, sporcizia, abbandono, trascuratezza».
«Non possiamo che essere scontenti di questa classifica. Ma è arrivato il momento, al di là delle lamentele, di fare un ragionamento con tutti gli attori del sistema»: questo il commento del presidente del Libero consorzio comunale, Michelangelo Giansiracusa. «Su alcuni indicatori - aggiunge - la politica non è responsabile. Ci sono indicatori legati anche alle imprese. Quindi ci deve essere una assunzione di responsabilità collettiva. Inviterò a Siracusa chi ha elaborato questa classifica per confrontarci insieme a loro e capire come migliorarci. Faccio il sindaco di una municipalità da 13 anni e sento delle responsabilità. Ma sono presidente della provincia da soli sei mesi. Faccio un esempio: un indicatore è legato a quanto vengono pagate le donne rispetto agli uomini nelle aziende. Quindi analizziamo gli indicatori e cerchiamo di intervenire come sistema».