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La risposta

Il dna di Sempio sotto le unghie di Chiara, i Poggi non ci stanno: "Solo indizi contro Alberto Stasi"

Tracce genetiche sulle unghie compatibili con Sempio, ma la perizia ammette limiti su origine e tempistica; per i legali resta valido il giudicato su Stasi

Luigi Ansaloni

04 Dicembre 2025, 17:59

Alberto Stasi

Alberto Stasi

Dalla lettura delle conclusioni della perizia svolta con serietà e riserbo dalla Polizia di Stato apprendiamo che nulla di nuovo è emerso a carico del signor Sempio rispetto a quanto già noto”: lo affermano in una nota gli avvocati Gian Luigi Tizzoni e Francesco Compagna, legali dei genitori e del fratello di Chiara Poggi, commentando l’esito della relazione peritale depositata nell’ambito dell’incidente probatorio disposto nella nuova indagine sul delitto di Garlasco.

Il riferimento è all’omicidio di Chiara Poggi, la 26enne trovata senza vita nella villetta di famiglia il 13 agosto 2007. Nell’inchiesta attualmente è indagato Andrea Sempio, amico del fratello della vittima: dall’elaborato tecnico risulta che tracce genetiche a lui riconducibili sarebbero compatibili con il Dna rilevato sulle unghie della giovane. Resta, ad oggi, unico condannato per quel delitto l’ex fidanzato, Alberto Stasi.

“Sono trascorsi ormai oltre nove mesi da quando, con cadenza quotidiana, la famiglia Poggi viene esposta a un massacrante gioco mediatico i cui fini non sono noti – proseguono i legali –. L’unico dato certo e infatti trascurato è il rinvenimento di Dna del condannato Stasi e di Chiara sui reperti che testimoniano gli ultimi momenti di vita della vittima. Ci auguriamo che tutto venga alla fine valutato con la dovuta attenzione e rispetto che si devono alla sentenza coperta dal giudicato”.

Il deposito della consulenza ha alimentato il dibattito pubblico. In televisione l’avvocato di Sempio ha sbottato: “La perizia vale zero!”.

Lo stesso documento, peraltro, precisa i propri limiti: rispetto alle tracce genetiche estrapolate dalle unghie di Chiara “non è possibile stabilire con rigore scientifico se provengano da fonti del Dna depositate sotto o sopra le unghie della vittima e, nell’ambito della stessa mano, da quale dito provengano; quali siano state le modalità di deposizione del materiale biologico originario; perché ciò si sia verificato (per contaminazione, per trasferimento avventizio diretto o mediato)” e, soprattutto, “quando sia avvenuta la deposizione”.