Il fatto
Reti idriche agrigentine: sbloccati 23,9 milioni, lavori ripartono per ridurre perdite e sprechi
Niente fondi per il paese di Palma di Montechiaro e per la sostituzione dei contatori
Gli annunciati decreti sono adesso realtà e il percorso che porta all'ammodernamento delle reti idriche di diversi Comuni agrigentini, cominciato oltre 10 anni fa e bruscamente interrotto, può finalmente riprendere. A seguito della sottoscrizione del disciplinare tecnico tra il presidente dell’Ati idrico di Agrigento e il dirigente generale del Dipartimento Regionale dell’Acqua e dei Rifiuti, con sei decreti dello stesso dirigente, è stato disposto il finanziamento, di importo complessivo di 23.935.806,81 euro, a valere sul Programma Operativo Complementare (Poc) Sicilia 2014-2020, in favore dell’Assemblea Territoriale Idrica di Agrigento, di altrettanti lotti del “Progetto conoscenza – Digitalizzazione, Mappatura, Distrettualizzazione ed ottimizzazione reti idriche, con Recupero perdite e sostituzione misuratori volumi di utenza nel territorio dell’Ato Ag 9”. Un intervento che consente di realizzare l’intervento relativo alla razionalizzazione del sistema idrico del Comune di Canicattì e di completare gli interventi relativi alla ristrutturazione e ottimizzazione delle reti idriche dei Comuni di Campobello di Licata, Lucca Sicula, Montallegro, Montevago, Sambuca di Sicilia e San Giovanni Gemini, Grotte, Porto Empedocle, Racalmuto, Ravanusa e Villafranca Sicula, attualmente in fase di esecuzione.
L'iter burocratico per realizzare le opere ad un certo punto si è fermato. In una prima fase erano state finanziate con fondi del programma comunitario europeo React-Eu, nell’ambito del Piano Operativo Nazionale (Pon) Infrastrutture e Reti 2014-2020, gestito dal Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili. Ma non furono rispettati i tempi nella rendicontazione. Molti cantieri erano stati avviati e sospesi. Con un'apposita delibera di giunta, il governo regionale ha trovato un nuovo canale di finanziamento, inserendo parte degli 8 lotti iniziali nella rimodulazione finanziaria dell’Asse 2 del Poc Sicilia 2014/2020. L'importo è inferiore rispetto al fabbisogno iniziale, per cui la somma di poco superiore ai 23 milioni, consente gli interventi già appaltati ed in corso di esecuzione. Restano fuori due lotti: quella della rete idrica di Palma di Montechiaro di circa 9 milioni e quello della sostituzione dei contatori per 15 milioni.
C'era da mesi apprensione rispetto allo stop del programma di investimenti che negli anni precedenti da più parti era stato “venduto” come soluzione a tutti i problemi delle condotte idriche di gran parte della provincia. Ma, com'è accaduto con il rifacimento della rete idrica del capoluogo, improvvisamente le risorse non sono state più disponibili. Per poi essere recuperate, ma nel frattempo le vetuste reti idriche dei Comuni agrigentini continuano a disperdere per strada oltre il 50% dell'acqua erogata. Il Presidente dell’Ati di Agrigento, Giovanni Cirillo, dopo il via libera ai decreti esprime particolare compiacimento, considerata la fondamentale importanza che la realizzazione degli interventi stessi riveste per l’Ambito Territoriale Ottimale di Agrigento, poiché contribuisce a ottimizzare la gestione della reti idriche dei Comuni interessati nonché a ridurre in maniera considerevole la percentuale delle perdite, con conseguente recupero di risorse idriche e riduzione della fornitura da parte di Siciliacque. Cambia la tabella di marcia e bisogna rispettare le scadenze a fine 2026.