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Il caso

S. Agata Li Battiati, è polemica sull’autovelox mobile di via Roma

Le firme raccolte dagli automobilisti saranno inviate al Codacons per verificare la legittimità dei verbali

Simone Russo

23 Dicembre 2025, 06:30

S. Agata Li Battiati, è polemica sull’autovelox mobile di via Roma

Si “accende” la polemica attorno alla postazione mobile di controllo della velocità posizionata in via Roma, strada strategica che collega il comune di S. Agata Li Battiati con San Giovanni La Punta.

Una pioggia di verbali ha spinto tanti automobilisti a fare rete, dando vita a una raccolta firme che ha l’obiettivo di fare chiarezza su quella che viene definita una gestione “anomala” della sicurezza stradale. Le sottoscrizioni raccolte finiranno sul tavolo del Codacons, a cui i cittadini si vogliono rivolgere per verificare la legittimità delle sanzioni e capire se esistano i presupposti per un ricorso collettivo o un intervento legale mirato. Sebbene l’autovelox mobile sia regolarmente segnalato - rispettando quindi l’obbligo di preavviso previsto dalla legge - a fare discutere sono le condizioni tecniche con cui vengono effettuate le multe. Il limite di velocità è fissato a 50 km/h, una soglia tipica dei centri abitati densamente popolati. Tuttavia, la strada in questione è una provinciale che, per caratteristiche e flusso di traffico, potrebbe essere classificata come strada urbana di scorrimento. Secondo il Codice della strada, in queste strade il limite potrebbe essere elevato a 70 km/h. La scelta di mantenere i 50 km/h appare agli automobilisti come una misura punitiva piuttosto che preventiva. L’aspetto che più sta alimentando i dubbi legali riguarda la mancata contestazione immediata.

La Prefettura ha infatti autorizzato il posizionamento della postazione senza l’obbligo per le forze dell’ordine di fermare subito il conducente. Qui sorge il paradosso sollevato dal comitato di automobilisti. Se la strada è urbana (50 km/h), la norma generale prevederebbe la contestazione immediata per permettere al conducente di difendersi o prendere atto dell’infrazione. Se la strada è pericolosa al punto da negare il fermo allora le caratteristiche della carreggiata e del traffico dovrebbero essere analizzate per capire se il limite di 50 km/h sia coerente o se la strada non debba essere gestita diversamente. «È una contraddizione in termini», spiegano alcuni promotori della raccolta firme. «Ci trattano come se fossimo in una stradina del centro storico per quanto riguarda il limite, ma come se fossimo su un’autostrada per quanto riguarda l’impossibilità di fermarci. Qualcosa non torna». L’obiettivo dei cittadini non è contestare il rispetto delle regole, ma l’equità delle stesse. Il coinvolgimento del Codacons servirà a stabilire se la “ratio” dell’ordinanza prefettizia sia ancora valida e se le caratteristiche tecniche di via Roma giustifichino realmente questo tipo di controllo automatico.