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Tribunale

Lo scandalo delle mazzette per le salme, due ai domiciliari: ecco tutte le misure per gli indagati

Presunte "mazzette" per accelerare il rilascio delle salme al Policlinico: due addetti ai domiciliari, altri sospesi e sequestri.

Luigi Ansaloni

23 Dicembre 2025, 11:28

Un murale di Igor Scalisi Palminteri per ricordare Paolo Giaccone

Paolo Giaccone Policlinico di Palermo

Palermo, ordinati i domiciliari per due addetti dell’obitorio del Policlinico: presunte “mazzette” per il rilascio delle salme

Il giudice per le indagini preliminari di Palermo, Carmen Salustro, ha disposto gli arresti domiciliari per due dei quattro “operatori” della camera mortuaria del Policlinico di Palermo, indagati per avere preteso “mazzette” in cambio dell’accelerazione delle pratiche di riconsegna delle salme. Ai domiciliari sono stati posti Marcello Gargano, 64 anni, e Salvatore Lo Bianco, 58 anni.

Per gli altri due addetti, Antonio Di Donna, 62 anni, e Giuseppe Anselmo, 66 anni, il gip ha applicato l’obbligo di presentazione quotidiana alla polizia giudiziaria e la sospensione dall’esercizio di pubblici uffici o servizi per la durata di un anno.

L’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria è stato imposto anche a Marcello Spatola, Giacomo Marchese, Francesco Trinca, Nunzio Trinca e Davide Madonia.

Secondo l’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Palermo, sarebbe stato organizzato un sistema di pagamenti illeciti per velocizzare le procedure di rilascio dei feretri.

I pm avevano chiesto misure cautelari per 15 indagati complessivi — oltre ai dipendenti del Policlinico, anche dipendenti e titolari di agenzie funebri — contestando, a vario titolo, i reati di associazione per delinquere, corruzione e concussione.

Il gip ha inoltre ordinato il sequestro preventivo per equivalente di somme a carico di Lo Bianco, Gargano, Di Donna e Anselmo.

Sul fronte amministrativo, la direzione del Policlinico “Paolo Giaccone” ha già disposto la sospensione cautelativa dal servizio dei quattro dipendenti in servizio presso la camera mortuaria.

Già il 12 dicembre, appresa informalmente la notizia dell’inchiesta, l’Azienda aveva adottato un primo provvedimento di urgenza trasferendo gli interessati ad altra sede e trasmettendo gli atti all’Ufficio Procedimenti Disciplinari dell’Università di Palermo, amministrazione di appartenenza dei dipendenti — attualmente distaccati presso l’Azienda Ospedaliera Universitaria Policlinico (AOUP).

Alla luce dei successivi sviluppi e della gravità delle contestazioni, ritenute idonee a comportare anche il licenziamento e una rilevante lesione dell’immagine istituzionale, la Direzione ha giudicato insufficiente la precedente misura, optando per la sospensione facoltativa dal servizio.

Ulteriori determinazioni saranno assunte all’esito della decisione del gip e della conclusione del procedimento disciplinare.