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Agrigento Capitale della Cultura

"Concordia, dialoghi sui paesaggi sociali"

Installazioni e foto a S. Sofia, teatro Pirandello, museo Griffo

02 Ottobre 2025, 05:50

02 Ottobre 2025, 01:07

"Concordia, dialoghi sui paesaggi sociali"

Il progetto "Concordia: dialoghi sui paesaggi sociali", ideato da Esther Regueira (membro del board di Manifesta) con la curatela associata di Lisa Mazza, prodotto da Agrigento Capitale Italiana della Cultura 2025 e inserito nel dossier di candidatura, intende aprire spazi di confronto su temi centrali dell’attuale scenario socio-politico e artistico.

L’esposizione, ad Agrigento fino al 23 novembre, si articola in più sezioni. Nella chiesa di Santa Sofia prende forma una collettiva che mette in relazione passato e presente per immaginare futuri possibili, concentrandosi sui concetti di "conflitti" e "resistenze". Vi partecipano artisti che, per percorso e scelta, hanno esplorato minoranze, tensioni razziali, migrazioni, identità e differenze.

Alonso Gil ha attivato un dialogo con la comunità locale e con i migranti, promuovendo opere corali su tessuto; Cecilia Noriega-Bozovich ha collocato una poltrona "presidenziale", simbolo del potere, interpellando il pubblico su come agirebbe nei panni di un presidente: le risposte raccolte nel mondo sono confluite in dieci fotografie stampate su alluminio. In mostra anche lavori di Daniela Ortiz e di Muna Mussie, che attraverso la scrittura Braille, il cotone e il filo dorato porta alla luce e decostruisce le narrazioni coloniali. Robin Kahn presenta il collage "Il galateo", sorta di biblioteca immaginaria che esalta la forza del pensiero femminile tra routine domestiche, ricette e inclusione; Kimika lavora con i tessuti delle donne sahrawi. Rubén Ojeda Guzmán concentra l’attenzione su corruzione, violenza e tensioni sociali.

Tutti gli artisti entrano in dialogo virtuale con Salvatore Errore, misconosciuto naïf agrigentino che, pur non avendo mai lasciato la sua città, ha raccontato con intarsi di legni diversi, avorio, madreperla e ambra — materiali raccolti ovunque — le figure e le forme della tradizione locale.

Il Teatro Pirandello accoglie "Cradle", una culla-gabbia in metallo dell’artista greca Maro Michalakakos, nota per le sue incisive ibridazioni oniriche, e un’installazione site specific della scrittrice Ester Rizzo: una proiezione che restituisce nomi e volti di 25 artiste siciliane, figure di rilievo nella musica e nella letteratura, spesso però dimenticate, ignorate o cancellate dai colleghi uomini. Al pubblico viene inoltre distribuito il volumetto "Siciliane. Talenti femminili in scena", edito da Medinova.

Il Museo Archeologico Pietro Griffo, infine, presenta una serie di scatti di Santi Palacios dedicati al dramma dei migranti nel Mediterraneo.