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La Cultura non può spegnersi. Ballarò Buskers si farà

In una nota i motivi per cui gli organizzatori hanno deciso di andare avanti nonostante il lutto che ha afflitto la città

Redazione Palermo

16 Ottobre 2025, 14:42

15:33

Ballarò Buskers

"La cultura non può spegnersi"

"In questo momento la nostra città sta attraversando giorni di dolore e paura. L’omicidio di un ragazzo di soli 21 anni ha sconvolto Palermo, che oggi si interroga, soffre, ha paura e rabbia". così esordiscono in una lettera 
gli organizzatori del festival di artisti di strada.
Una nota congiunta per spiegare perché il festival di artisti di strada non si ferma e animerà, nonostante tutto, le vie e le piazze di Ballarò nel fine settimana.
"Anche noi ci stringiamo intorno alla sua famiglia, agli amici e alle amiche, e a tutti coloro che si sentono abbandonati, feriti, disorientati - continuano - Di fronte a un evento così tragico, ci siamo chiesti a lungo se fosse il caso di annullare il Festival. Abbiamo riflettuto con serietà e rispetto, sul significato profondo di ciò che stiamo vivendo. Eppure, proprio in questo tempo doloroso, sentiamo che il nostro gesto collettivo di resistenza culturale è ancora più necessario.

Non abbiamo mai nascosto i problemi del quartiere e della città. Abbiamo sempre detto che la musica, i colori e l’arte ci aiutano a parlare di tanti temi spinosi: dalla crisi del mercato storico agli spazi da riqualificare, dalle speculazioni edilizie alle dipendenze da sostanze. Quest’anno il tema è forse il più grande: la violenza che si è materializzata dalle strade del centro storico ai colli di Monreale, alle coste di Gaza. Questo sarà il centro dei nostri discorsi, ci faremo molte domande e proveremo a dare qualche risposta. Fermarsi sarebbe, in un certo senso, cedere alla paura. La violenza non può dettare l’agenda della nostra comunità.

È proprio in questi momenti che la cultura di strada deve restare accesa, come luce nel mezzo del dolore, come atto civile, come strumento per ridare senso allo stare insieme, a dare prospettive ai ragazzi e alle ragazze a cui vengono negati diritti basilari. Il Festival si farà, lo faremo insieme con consapevolezza, con rispetto. Sarà un’edizione segnata dalla memoria, dalla riflessione, dalla volontà di offrire ai ragazzi e alle ragazze uno spazio sicuro dove incontrarsi, raccontarsi, ascoltare e partecipare. Un tempo sospeso per pensare alla città che vogliamo e al ruolo che tuttə possiamo avere nel costruirla.

Ballarò sarà ancora una volta una piazza viva, che afferma che l’arte non è mera evasione, ma strumento potente di consapevolezza e riscatto. Il Ballarò Buskers andrà avanti, con il cuore pesante ma con la stessa volontà di sempre: quella di resistere attraverso la cultura, di trasformare lo spazio urbano in bene comune. Ci troverete nelle piazze, come ogni anno, in un quartiere che da sempre vive in bilico e in continua trasformazione.

Quest’anno ci saranno punti informativi su educazione all’affettività con giochi, materiali, libri, spazio di parola e confronto, in continuità con i percorsi svolti quotidianamente nei quartieri. Racconteremo questo momento con onestà, dai microfoni del nostro Festival sociale, dai palchi, dai corpi degli artisti e delle artiste, dal punto di vista dei ragazzi e delle ragazze, da Ballarò.

“La vera sicurezza sociale nasce dal prendersi cura, dal tessere relazioni, dal dare speranza. Palermo ama la vita, la pace e odia ogni forma di violenza. Palermo ha tutte le potenzialità per alzare la testa e tornare a respirare aria pulita di primavera.”
Don Enzo e Maria Teresa di Casa Áncora.
In questo momento la nostra città sta attraversando giorni di dolore e paura. L’omicidio di un ragazzo di soli 21 anni ha sconvolto Palermo, che oggi si interroga, soffre, ha paura e rabbia. Anche noi ci stringiamo intorno alla sua famiglia, agli amici e alle amiche, e a tutti coloro che si sentono abbandonati, feriti, disorientati. Di fronte a un evento così tragico, ci siamo chiesti a lungo se fosse il caso di annullare il Festival. Abbiamo riflettuto con serietà e rispetto, sul significato profondo di ciò che stiamo vivendo. Eppure, proprio in questo tempo doloroso, sentiamo che il nostro gesto collettivo di resistenza culturale è ancora più necessario.

Non abbiamo mai nascosto i problemi del quartiere e della città. Abbiamo sempre detto che la musica, i colori e l’arte ci aiutano a parlare di tanti temi spinosi: dalla crisi del mercato storico agli spazi da riqualificare, dalle speculazioni edilizie alle dipendenze da sostanze. Quest’anno il tema è forse il più grande: la violenza che si è materializzata dalle strade del centro storico ai colli di Monreale, alle coste di Gaza. Questo sarà il centro dei nostri discorsi, ci faremo molte domande e proveremo a dare qualche risposta. Fermarsi sarebbe, in un certo senso, cedere alla paura. La violenza non può dettare l’agenda della nostra comunità.

È proprio in questi momenti che la cultura di strada deve restare accesa, come luce nel mezzo del dolore, come atto civile, come strumento per ridare senso allo stare insieme, a dare prospettive ai ragazzi e alle ragazze a cui vengono negati diritti basilari. Il Festival si farà, lo faremo insieme con consapevolezza, con rispetto. Sarà un’edizione segnata dalla memoria, dalla riflessione, dalla volontà di offrire ai ragazzi e alle ragazze  uno spazio sicuro dove incontrarsi, raccontarsi, ascoltare e partecipare. Un tempo sospeso per pensare alla città che vogliamo e al ruolo che tuttə possiamo avere nel costruirla.

Ballarò sarà ancora una volta una piazza viva, che afferma che l’arte non è mera evasione, ma strumento potente di consapevolezza e riscatto.
Il Ballarò Buskers andrà avanti, con il cuore pesante ma con la stessa volontà di sempre: quella di resistere attraverso la cultura, di trasformare lo spazio urbano in bene comune. Ci troverete nelle piazze, come ogni anno, in un quartiere che da sempre vive in bilico e in continua trasformazione.

Quest’anno ci saranno punti informativi su educazione all’affettività con giochi, materiali, libri, spazio di parola e confronto, in continuità con i percorsi svolti quotidianamente nei quartieri. Racconteremo questo momento con onestà, dai microfoni del nostro Festival sociale, dai palchi, dai corpi degli artisti e delle artiste, dal punto di vista dei ragazzi e delle ragazze, da Ballarò.

La vera sicurezza sociale nasce dal prendersi cura, dal tessere relazioni, dal dare speranza. Palermo ama la vita, la pace e odia ogni forma di violenza. Palermo ha tutte le potenzialità per alzare la testa e tornare a respirare aria pulita di primavera” .