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Automobilismo

"Editoria ed arte sedotte dall’automobilismo": a Palermo la mostra sul mito della Targa Florio

Dal 30 ottobre al 9 novembre nell'archivio stoico comunale oltre 300 pezzi della collezione di Vincenzo Prestigiacomo

Redazione Palermo

27 Ottobre 2025, 10:34

"Editoria ed arte sedotte dall’automobilismo": a Palermo la mostra sul mito della Targa Florio

Il rombo dei motori si diffondeva lungo le strade impolverate. All’alba del Novecento l’auto stava diventando un mito che si coniugava con la velocità e l’immagine artistica del progresso. Uno scampolo di quel mito, interpretato soprattutto dal Futurismo, si ritrova tra i cimeli, le foto, le riviste, i disegni che compongono la mostra ospitata dal 30 ottobre al 9 novembre dall’archivio storico comunale di Palermo.

L’esposizione riprende già nel titolo il senso dell’iniziativa: "Editoria ed arte sedotte dall’automobilismo". La Sicilia era, in quegli anni, un terreno prospero in cui si realizzava l’incontro tra progresso e cultura visiva. Promotore delle prime competizioni e lui stesso interprete della produzione artistica nel segno della modernità era Vincenzo Florio, rampollo del casato imprenditoriale, personaggio estroso ma anche, secondo Leonardo Sciascia, «sereno, arguto, indifferente al corso della fortuna». Lui stesso si era appassionato alla fotografia.

Con oltre 300 pezzi della collezione di Vincenzo Prestigiacomo viene proposto un viaggio affascinante lungo 70 anni.
Lungo il percorso espositivo si ritrovano la foto della prima automobile arrivata a Palermo nel 1898 e documenti sulla prima gara siciliana, la Palermo-Monreale, organizzata da Vincenzo Florio nel marzo 1904. Due anni dopo nascerà la Targa Florio, la più antica competizione automobilistica. Era il 1906, cominciava l'irresistibile delirio per l’automobile coltivato da baroni e ricchi imprenditori. Tante le testimonianze visive che ricompongono l’immagine delle grandi case produttrici, non solo quelle di inizio Novecento ma anche dei decenni successivi come Mercedes-Benz, Fiat, Ford, Berliet, Isotta Fraschini, Lancia, Bugatti, Maserati e naturalmente Ferrari. Le quattro ruote hanno sempre esercitato una grande forza attrattiva che ha catturato e ispirato tanti artisti come Plinio Codognato, Marcello Dudovich, Filippo De Pisis, Carlo Biscaretti di Ruffia, Aleardo Terzi, «Cimabuco». Ci sono le loro firme in tanti disegni che raccontano il mito dell’auto sin dalla sua origine.