TV
“Forest dà alla testa”: la scivolata di Paola Perego al GialappaShow diventa un momento cult della diretta
Un ingresso in scena da ricordare: la conduttrice scivola sulla celebre scala a chiocciola, il Mago Forrest la soccorre in un lampo e il siparietto si trasforma in autoironia
La risata del pubblico arriva un secondo prima dell’applauso. Sul palco, una figura luminosa scende l’iconica scala a chiocciola: è Paola Perego. Un passo, poi un altro. La mano aggrappata al corrimano, lo sguardo verso il centro dello studio. Succede in un battito: il piede in fallo, la scivolata, le ginocchia a terra. Non c’è tempo per il silenzio imbarazzato: Mago Forrest spalanca le braccia, le è addosso in un istante, la rialza. Lei si sistema, sorride, e spiazza tutti: “Davanti a tanta bellezza ho perso l’equilibrio”. Una fuga perfetta dal rischio del patetico, trasformata in gag live. È il GialappaShow di lunedì 1° dicembre 2025, e un piccolo incidente diventa la scena più condivisa della serata.
La dinamica: una scalinata, un attimo di distrazione, una reazione da professionista
- L’occasione è la co-conduzione di Paola Perego nella settima puntata del GialappaShow, al fianco del Mago Forrest. L’ingresso in studio prevede la discesa della scalinata a chiocciola che campeggia sul set, elemento scenico ormai riconoscibile dello show. Nel corso della discesa la conduttrice scivola una prima volta, senza conseguenze, ma è a fine scala che perde l’equilibrio e cade sulle ginocchia. Mago Forrest la raggiunge e la aiuta a rialzarsi, tra il sollievo del pubblico in studio. Pochi secondi e l’episodio è già diventato materia comica grazie alla battuta sulla “tanta bellezza”. Il momento è stato poi rilanciato sui social della trasmissione con la didascalia divenuta refrain: “Forest dà alla testa”.
- La pronta ripresa in diretta è la cifra del mestiere: Perego non solo prosegue senza esitazioni, ma partecipa ai segmenti successivi, inclusi i momenti musicali e coreografici previsti dalla scaletta. Una gestione “a freddo” di un imprevisto che, in tv generalista, fa la differenza tra una figuraccia e un highlight capace di generare empatia.
Il contesto: una puntata molto attesa tra grandi ospiti e ritmo serrato
La serata del 1° dicembre non era una puntata qualunque: in palinsesto su TV8 alle 21.30, in simulcast su Sky e in streaming su NOW, la settima e penultima puntata della stagione puntava forte sugli innesti comici e sulle presenze d’eccezione. Tra gli highlight annunciati, il ritorno del trio Aldo, Giovanni e Giacomo con uno sketch inedito; una presenza di peso per un programma che vive dell’alchimia tra la Gialappa’s Band — i veterani Giorgio Gherarducci e Marco Santin — e il capocomico di serata, Mago Forrest. La co-conduzione affidata a Paola Perego si inseriva in questa cornice come elemento di curiosità ulteriore.
- A riprova del momento positivo del format, la settimana precedente aveva fatto segnare circa 793.000 telespettatori e uno share del 4,90%, numeri significativi per una rete in chiaro come TV8 e per un genere che si affida al rimbalzo social. Sono elementi che spiegano perché ogni segmento in diretta — anche un imprevisto — diventi immediatamente materiale virale e, spesso, volano di ascolti on demand.
Paola non cambiare mai #GialappaShow pic.twitter.com/f1hj2HXYja
— Gialappa's Band (@GialappasB) December 1, 2025
Dal rischio al racconto: come un “quasi incidente” diventa una storia che funziona
La forza dell’episodio non sta nella caduta in sé, ma in tre fattori che raccontano la televisione contemporanea:
- La grammatica del live. In un contesto di tv “control room”, dove tutto è provato e riprovato, l’imprevisto riporta la diretta alla sua essenza: l’errore come possibilità narrativa. Qui il “fuori copione” dura pochi secondi, ma è sufficiente a generare un prima e un dopo nella percezione della puntata. La frase “Davanti a tanta bellezza ho perso l’equilibrio” funziona perché è tempestiva, autoironica e spegne l’imbarazzo.
- Il soccorso come parte dello show Il gesto di Mago Forrest — rapido, naturale — conferma la regola d’oro della comicità televisiva: la spalla giusta rende credibile ogni recupero. Nella cultura del varietà, l’assistenza fisica e scenica è tanto importante quanto la battuta. Qui avviene in tempo reale, davanti a un pubblico che percepisce la sincerità del momento.
- La coda social La clip della caduta, rilanciata con l’ironico “Forest dà alla testa”, si aderisce perfettamente al ciclo dell’attenzione digitale: un video breve, un titolo-meme, un volto noto. In poche ore il frame diventa citazione, e dalla timeline ritorna alla tv, alimentando il passaparola e l’interesse per la replica e gli spezzoni ufficiali pubblicati dagli account di TV8 e del programma.
Chi è Paola Perego: l’autorevolezza che smorza l’imbarazzo
Parlare di Paola Perego significa citare un pezzo di storia della tv italiana: dalla stagione dei grandi talk e dei daytime ai programmi di intrattenimento della Rai, fino alle sperimentazioni più recenti. Il suo profilo da conduttrice solida — lo testimoniano anni di palinsesto e la familiarità con i meccanismi del live — ha trasformato un inciampo in un momento di empatia. Arrivare come co-conduttrice in un’arena consolidata come il GialappaShow richiede equilibrio tra presenza scenica e capacità di stare al gioco: qualità che, nonostante l’imprevisto, sono rimaste intatte per tutta la serata.

Il brand GialappaShow e l’arte dell’imprevisto
Il GialappaShow, nelle sue incarnazioni storiche e nell’attuale assetto su TV8, fa dell’imprevisto un ingrediente calcolato. La scrittura comica di Gherarducci e Santin, l’energia del Mago Forrest e l’alternanza di ospiti creano un campo magnetico che spinge tutto verso la risata, anche ciò che non era stato scritto. Vale per gli sketch originali e per le “slapstick situation”, quando capitano. L’episodio di 1° dicembre si colloca al crocevia tra queste due anime: un inciampo reale, subito assorbito nella drammaturgia dello show, senza interromperne il ritmo.
Gli ospiti e la costruzione dell’evento del lunedì
Il ritorno del trio Aldo, Giovanni e Giacomo — con uno sketch inedito pensato ad hoc — ha dato alla puntata un taglio “evento”. A ruota, altre presenze annunciate per l’appuntamento di stagione, come Pilar Fogliati, Benedetta Porcaroli e la vocalist Serena Brancale, hanno contribuito a costruire l’aspettativa. In questo mosaico, Paola Perego non ha avuto il ruolo della semplice “guest star”, ma quello più complesso della co-conduzione “a vista”, dove ogni ingresso, ogni raccordo e ogni appoggio di scena possono cambiare il respiro del racconto.
Perché quel video ha funzionato (anche) fuori dalla tv
- È breve e chiuso: la caduta, il soccorso, la battuta. Tre atti in meno di 10 secondi: il formato perfetto per la condivisione sulle piattaforme.
- È “sicuro”: nessun infortunio, nessun panico, nessuna interruzione. Questo abbassa la soglia di disagio e alza la disponibilità alla condivisione.
- È “in brand”: la didascalia “Forest dà alla testa” è un gancio linguistico che racconta il clima del programma e valorizza la coppia di conduzione.
La questione sicurezza: quando la scenografia diventa protagonista
L’iconica scala a chiocciola è un simbolo visivo del GialappaShow e, come ogni elemento scenico con cui gli artisti interagiscono, comporta una dose di rischio controllato. Non risultano segnalazioni di infortuni o conseguenze per la conduttrice dopo l’episodio del 1° dicembre, e la prosecuzione della diretta senza variazioni ne è un indizio concreto. L’episodio, tuttavia, riaccende un tema tipico dei grandi show: quanto la spettacolarità della scenografia debba conciliarsi con l’ergonomia del gesto televisivo, specie negli ingressi, quando l’emozione e il ritmo della scaletta possono favorire piccole disattenzioni. Nel caso in questione, la rete di sicurezza è stata affidata alla prontezza della “spalla” e alla professionalità di chi è in scena.
Televisione e autocontrollo: una lezione in tre mosse
- Preparazione: anche quando tutto è provato, l’“imprevisto probabile” va messo in conto. La scelta di scendere la scala con la mano al corrimano indica consapevolezza della difficoltà dell’ingresso.
- Reazione: la battuta di Perego è il classico “paracadute” del mestiere. Funziona perché è autoironica e non deresponsabilizza nessuno.
- Ripartenza: tornare immediatamente all’azione — ballo compreso — è il vero messaggio: lo show continua, e l’incidente è già diventato narrazione.
Cosa resta della serata del 1° dicembre
Resta la percezione di una macchina comica rodata, capace di assorbire l’inaspettato senza sbandare. Resta l’immagine di Paola Perego che, da professionista abituata ai live, usa il proprio capitale di credibilità per “normalizzare” l’episodio e trasformarlo in un momento di complicità con il pubblico. Resta, soprattutto, la conferma di un format che ha ritrovato una nicchia d’oro nel prime time del lunedì su TV8, con Mago Forrest baricentro scenico e la Gialappa’s Band a fare da contrappunto. La settimana precedente i 793.000 spettatori e il 4,90% di share avevano certificato un trend in crescita: numeri che danno ossigeno alla serialità degli sketch, agli innesti musicali e agli esperimenti “da social”.
Uno sguardo più ampio: la tv che vive due volte
Gli show come il GialappaShow oggi vivono due vite: quella lineare, con la liturgia della messa in onda, e quella “liquida”, fatta di clip, citazioni e rimandi che rimbalzano su Instagram, X e TikTok. La caduta di Paola Perego è l’esempio da manuale di come il “second screen” non sia un accessorio ma una parte del racconto: il frammento diventa notizia, il titolo si fa meme, e il flusso ritorna in tv come aspettativa, commento, a volte perfino come spunto di scrittura per la puntata successiva. È un ecosistema circolare che, quando è alimentato da contenuti autentici e non “forzati”, tende a premiare i programmi con un’identità forte.
Il ruolo dei professionisti: tra mestiere e istinto
C’è un ultimo aspetto, più sottile, che questo episodio racconta: la centralità del mestiere. In pochi secondi si sono intrecciati istinto, complicità scenica e tecnica. Mago Forrest ha incarnato la “regola della spalla” (prima la persona, poi la battuta). Paola Perego, da parte sua, ha mostrato un autocontrollo che si costruisce in anni di dirette e scale più o meno illustri. Insieme hanno chiuso il cerchio, permettendo al pubblico di fare ciò che in uno show del lunedì sera desidera più di tutto: ridere senza sensi di colpa.
In definitiva, la “quasi caduta” della 1° dicembre 2025 non è una nota di colore ma un micro-racconto di televisione: un set riconoscibile (la scalinata a chiocciola), due professionisti in sincrono, un pubblico pronto all’empatia e una macchina dei social che amplifica ciò che merita di essere ricordato. La televisione non è l’arte di non cadere: è l’arte di rialzarsi con stile — e magari di far ridere mentre lo si fa.