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caltagirone

“Scalamatrice33” presenta “Di cielo Di acqua Di terra”: è la personale di Anna Maria D’Amico

Pigmenti materici, visioni di cielo, acqua e terra e la cura di Giuseppe Cona

Grazia Calanna

18 Dicembre 2025, 22:41

“Scalamatrice33” presenta “Di cielo Di acqua Di terra”: è la personale di Anna Maria D’Amico

S’intitola “Di cielo Di acqua Di terra” è la personale di Anna Maria D’Amico, a cura di Giuseppe Cona, che sarà inaugurata sabato 20 dicembre, alle ore 18, a Caltagirone, da “Scalamatrice33”. Anna Maria D’Amico nasce a Catania, nel 1968. Appassionata all’arte sin da piccola, si diploma all’Istituto Statale D’Arte di Catania per finire gli studi con il Diploma di Accademia di Belle Arti di Firenze (città nella quale risiede per dieci anni), con la tesi finale su “Mario Ceroli” l’artista che avrà per lei molta importanza in quegli anni di formazione. La sua maturità artistica comincia al rientro nella sua città natale, con la quale ha sempre avuto un rapporto conflittuale, ma che le permette di ricominciare, in pace con se stessa, sperimentando e trovando un linguaggio espressivo e tecnico coerente, nel rispetto delle naturali evoluzioni che necessitano di pause di riflessioni e dinamiche riprese. Dal 1999 si allontana definitivamente dall’influenza di Ceroli, i soggetti delle sue opere si staccano ormai dalla suggestione della figura umana che fino ad allora sembrava padroneggiare. Ha partecipato a svariate esposizioni a carattere nazionale.

«Anna D’Amico diventa testimone consapevole di un lungo viaggio che attraversa gli elementi della natura» per comprendere, grazie ad una profonda sensibilità umana ed artistica, la centralità e l’importanza che cielo, terra e mare rappresentano per ogni essere umano. Il medium pittorico quindi, con cromie non certo consuete, e con la generosa sedimentazione di pigmenti, diventa lo strumento privilegiato per connettere Anna, e l’osservatore, con la natura, privata di antropomorfe presenze, come se l’intenzione autentica dell’autrice fosse quella di rappresentare le forze primigenie di una natura primordiale. Anche i soggetti che hanno una evidente origine antropica, come la scala vaticana, dalla struttura a spirale, magnifica “citazione” alla straordinaria forma dei gasteropodi, sono la geniale imitazione di una architettura presa in prestito dalla natura», dichiara Giuseppe Cona.

«È dal caos che nasce la pittura di Anna.» Gli esiti degli ultimi lavori, che in questa mostra possiamo ammirare, aprono a nuove direzioni. La materia si fa più controllata e raffinata, i soggetti indagati perdono presenza e si fanno essenza. La pittura di Anna è come un grezzo muro antico sul quale la vita ha lasciato un segno e l’intonaco colorato si fa espressione del tempo vissuto, a volte mostrando cedimenti, altre volte sprazzi di colore solare che rinnovano un desiderio di luce», commenta Piero Zuccaro.

«Nella pittura di Anna Maria ritroviamo l’eco di molta pittura del passato»: dall’Impressionismo che ricreava la visione soggettiva della realtà attraverso la luce e il colore fino all’Informale materico di Burri o all’action painting di Pollock. Ma è nella sintesi, personale e coerente, che Anna Maria trova la sua cifra stilistica. La sua narrazione è autentica e la sua materia, seppur cristallizzata da pigmenti e vernici, vive di vita propria», conclude Rosa Franceschino.