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Gela, 60 e oltre: la bioraffineria Enilive trasforma il petrolchimico in polo del SAF

Dalla visione di Mattei al primato italiano nella produzione di biocarburanti

Laura Mendola

03 Ottobre 2025, 15:27

03 Ottobre 2025, 15:29

Gela, 60 e oltre: la bioraffineria Enilive trasforma il petrolchimico in polo del SAF

La Bioraffineria Enilive di Gela celebra il sessantesimo anniversario dell’inaugurazione del Petrolchimico cittadino con l’evento “60 e oltre. Sessant’anni di attività e di trasformazione a Gela. 1965-2025”, svoltosi oggi alla presenza delle autorità locali e del management della Bioraffineria e di Enilive.

Fu Enrico Mattei, che immaginava Gela come uno dei maggiori poli petrolchimici d’Europa, a posare la prima pietra nel giugno 1960. Il 10 marzo 1965 il Presidente della Repubblica Giuseppe Saragat partecipò alla cerimonia d’apertura del nuovo stabilimento definendolo “un ponte sull’avvenire”.

Oggi il sito industriale è divenuto un riferimento nel percorso di transizione energetica verso la decarbonizzazione: negli ultimi trent’anni la Raffineria di Gela ha intrapreso una profonda riconversione, passando da complesso petrolchimico alimentato da fonti fossili a bioraffineria che utilizza esclusivamente materie prime di origine biogenica e rinnovabile.

Il piano di trasformazione è stato avviato da Eni nel 2014; nel 2019 sono entrati in funzione i nuovi impianti per la bioraffinazione, sono state accelerate le attività di bonifica e la demolizione delle unità inattive e, quest’anno, è partita anche la produzione di SAF, il carburante sostenibile per l’aviazione.

La bioraffineria Enilive impiega la tecnologia proprietaria Ecofining, che consente di convertire biomasse derivanti soprattutto da scarti – come oli esausti da cucina, grassi animali e sottoprodotti dell’industria alimentare – in biocarburanti HVO (Hydrotreated Vegetable Oil) destinati ai trasporti stradali, aerei, marittimi e ferroviari, oltre che in SAF per l’aviazione.

L’impianto di Gela per la produzione di SAF è il primo in Italia e tra i pionieri in Europa, con una capacità di 400 mila tonnellate l’anno.

Oggi Enilive produce biocarburanti nelle bioraffinerie di Gela e Venezia e, tramite la joint venture St. Bernard Renewables LLC (partecipata al 50%), in Louisiana, negli Stati Uniti. A queste realtà si aggiungeranno nel 2026 il terzo impianto italiano, a Livorno, e, successivamente, due nuove bioraffinerie in costruzione in Malesia e Corea del Sud. Eni ha inoltre avviato l’iter autorizzativo per convertire alcune unità della raffineria di Sannazzaro de Burgondi (Pavia) e ha annunciato la realizzazione di una bioraffineria a Priolo, in Sicilia.

Il gruppo conferma gli obiettivi strategici di Enilive: portare la capacità di bioraffinazione a oltre 5 milioni di tonnellate l’anno entro il 2030, con più di 2 milioni di tonnellate di opzionalità dedicate alla produzione di SAF, attivabili in base all’andamento della domanda.