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La polemica

Demanio marittimo, la Regione "stoppa" il nuovo Piano

L'opposizione attacca: "Così è impossibile la gestione e lo sviluppo delle coste"

10 Novembre 2025, 20:50

20:51

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Il piano urbano del demanio marittimo di Palermo inciampa ancora. Dopo undici anni dalla prima approvazione in consiglio comunale la Regione ha di fatto bloccato il documento chiedendo nuove integrazioni sui corridoi di lancio per i pedalò. Senza il piano, denunciano i consiglieri d’opposizione, resta impossibile pianificare la gestione della costa cittadina.

La prima versione del Pudm risale al 2014 ma venne respinta tre anni dopo per l’adeguamento alle nuove linee guida regionali. Nel 2019 la giunta Orlando tentò di aggiornarlo, ma il nodo delle concessioni sui fabbricati demaniali contese tra Comune e Regione congelò tutto. Solo a fine 2024 l’assessore all’Urbanistica Maurizio Carta ha riaperto il dossier, avviando un tavolo tecnico e rinunciando alla gestione diretta degli immobili per sbloccare l’iter.

Il piano, inviato alla Regione a inizio ottobre, sembrava ormai vicino al traguardo. Ma allo scadere dei termini, il 6 novembre, è arrivata una richiesta di chiarimenti su un dettaglio tecnico, le “piste di lancio” per i pedalò, che farà slittare ancora l’approvazione.

«La Regione avrebbe dovuto esprimersi entro trenta giorni — affermano i consiglieri di opposizione — ma il termine è scaduto senza alcun parere, e solo alla fine è arrivata una richiesta su un dettaglio irrilevante. È da anni che Palermo aspetta il proprio Piano di Utilizzo del Demanio Marittimo. Anni di rinvii, incertezze e scuse, mentre il litorale resta in balia di interessi privati che prosperano nell’assenza di regole. Ogni giorno di ritardo rappresenta un vantaggio per pochi e un danno per la città».

A rendere il quadro ancora più preoccupante, aggiungono, sono gli allarmi su possibili infiltrazioni mafiose nella gestione delle spiagge di Mondello all’interno della società Italo Belga. «In un simile contesto — prosegue la nota firmata dai consiglieri del Pd, M5S, Avs, Oso e Gruppo Misto — la trasparenza e la rapidità dovrebbero essere un dovere morale e politico. Invece si continua a perdere tempo, lasciando spazio a opacità e convenienze».