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Lo Scenario

Non solo Palermo: viaggio nell'isola del Far West

Le notti senza regole delle città siciliane. Rampanti pistoleri pronti a sparare per marcare il territorio. E la gente comincia ad avere paura

Laura Distefano

23 Dicembre 2025, 08:30

Non solo Palermo: viaggio nell'isola del Far West

La rivoltella la portano sempre dietro. I rampanti pistoleri siciliani sono poco più che minorenni. Si ostentano gangster pronti a dimostrare con il fuoco il loro potere criminale. La sceneggiatura è più o meno la stessa nelle maggiori città siciliane: si spara per ostentare, avvertire, marcare il territorio. Ripristinare le frontiere delle piazze di spaccio. In un’intercettazione di un blitz antimafia, un affiliato certificava il cambio di passo delle mafie: «Ormai comanda chi ha le pistole». Le regole delle nuove leve dei clan. Che a guardarli sembrano fantocci preparati con lo stampino: barba lunga, doppio taglio e tuta firmata. Una mafia militare gomorresca. Ma i rischi di finire in carcere sono ben calcolati. Tanto rumore con gli spari con il solo rischio di contestazioni di detenzione di armi e danneggiamento. L’obiettivo non è uccidere, ma il rischio di lasciare un morto ammazzato sull’asfalto è davvero altissimo. Perché poi accade, come è successo a Palermo, che una pallottola vagante colpisca una persona. Che stavolta è stata solo ferita ma che altre volte potrebbe essere uccisa.

Il clima da Far West è palpabile non solo a Palermo, ma anche a Catania. E in altre piazze siciliane. A Gela (nel nisseno) per una parola di troppo, qualche mese fa, si è cominciato a sparare. La gente comincia ad avere paura. Le Istituzioni, fin troppe volte, però sottovalutano ciò che accade. A Catania è servito l’omicidio di un uomo da parte di un parcheggiatore abusivo per rendersi conto che in quei giorni, puntualmente ogni notte, si sparava contro esercizi commerciali, case e vetture. In via Ammiraglio Caracciolo il 2 agosto è stato usato un mitragliatore. Sull’asfalto oltre 30 bossoli. Una scena da guerra. Che non ci fosse il morto è stato solo un caso