Gaza, Hamas disposto a farsi da parte ma rimane "sul posto"; 200.000 tornano al nord tra zone ancora pericolose

Hamas è pronta a farsi da parte per consentire a un organismo palestinese di amministrare la Striscia di Gaza nel dopoguerra, pur rimanendo «sul posto». Lo ha dichiarato all’emittente britannica Sky News, Basem Naim, dirigente del movimento, commentando l’accordo raggiunto con Israele. Sul tema del disarmo ha frenato, sostenendo che rientra in una «più ampia discussione» tra i palestinesi, legata alla lotta per la libertà e alla creazione di uno Stato indipendente. Naim ha inoltre affermato che «senza l’intervento personale del presidente Trump l’accordo non sarebbe stato possibile» e ha ribadito il «no» di Hamas a un ruolo per l’ex premier britannico Tony Blair nell’amministrazione provvisoria della Striscia.

Intanto, la Protezione civile di Gaza ha reso noto che circa 200.000 persone sono rientrate nel nord del territorio dall’entrata in vigore del cessate il fuoco. Lo ha dichiarato il portavoce Mahmoud Bassal, spiegando che la struttura, incaricata del primo soccorso, opera sotto l’autorità del movimento islamista. Le immagini diffuse mostrano una lunga colonna di civili diretti verso nord, dove l’esercito israeliano ha avvertito che diverse aree restano «estremamente pericolose» per la popolazione.