Il caso
Il capo di Stato maggiore israeliano Zamir chiede un’indagine sistemica sul 7 ottobre, Netanyahu boccia la commissione
Il governo rifiuta una commissione nazionale nonostante l’ampio sostegno popolare e propone invece una commissione «con ampio consenso» sul modello di quella istituita dopo l'11 settembre
Zamir
Il Capo di Stato Maggiore israeliano ha chiesto «un’indagine sistemica» sugli attacchi del 7 ottobre, mentre il governo si rifiuta di istituire una commissione nazionale d’inchiesta per determinare le responsabilità dell’incapacità delle autorità di impedire l'attacco più mortale nella storia di Israele. Il tenente generale Eyal Zamir ha avanzato la richiesta dopo la pubblicazione di un rapporto di un comitato di esperti da lui incaricato, che segna la fine delle indagini militari interne sulle mancanze che hanno portato alla tragedia del 7 ottobre 2023.
Questo rapporto «segna un passo importante verso la comprensione globale di cui abbiamo bisogno, come società e come organizzazione», ha affermato Zamir, secondo una dichiarazione rilasciata dall’esercito. «Tuttavia, per garantire che tali fallimenti non si ripetano mai più, è ora necessaria un’indagine sistematica ampia e completa». Nonostante i sondaggi mostrino che un’ampia maggioranza degli israeliani, indipendentemente dal loro orientamento politico, sostiene l’istituzione di una commissione nazionale d’inchiesta sugli attacchi del 7 ottobre, il governo di Benyamin Netanyahu vi si oppone. Secondo la legge israeliana la decisione di istituire una commissione nazionale d’inchiesta spetta al governo e la Corte Suprema è responsabile della nomina dei suoi membri.
Anche oggi, sollecitato dall’opposizione a commentare la questione, Netanyahu ha ribadito ai parlamentari la sua opposizione all’istituzione di una commissione d’inchiesta nazionale, che ha descritto come uno «strumento politico» nelle mani dei suoi avversari. Ha invece suggerito la creazione di una commissione d’inchiesta «con ampio consenso nazionale», modellata su quella istituita dagli Stati Uniti dopo l’11 settembre. Questa proposta è stata immediatamente respinta dall’opposizione.