Palermo
"Ha provato a corrompermi": bufera all'Amat
Denuncia alla procura: Argiroffi accusa il presidente Mistretta per la proposta di «nomi compensativi»

Non il semplice esposto annunciato in commissione, per vederci chiaro sull’iter di cinque nomine dirigenziali ad interim in Amat, ma una denuncia formale per «tentata corruzione e gravi irregolarità di gestione», indirizzata alla procura della Repubblica e al segretario generale del Comune in qualità di responsabile per trasparenza e fatti corruttivi. Mittente, la leader del gruppo consiliare Oso Giulia Argiroffi, che chiama in causa il presidente della partecipata di via Roccazzo, Giuseppe Mistretta.
Argiroffi lo accusa di un «tentativo di corruzione impropria, formulato in forma verbale, consistente nella proposta di indicare nominativi “compensativi” per incarichi futuri, al fine di ottenere il mio silenzio o la mia acquiescenza”.
Il casus belli sarebbe rappresentato dalla nomina temporanea di Margherita Carollo (e di altri quattro quadri) come direttore delle Risorse umane, «nelle more dell’espletamento dei relativi concorsi i cui bandi sono stati approvati dal consiglio di amministrazione nella stessa seduta dell’8 luglio 2025».
Appena dopo la seduta di cda - è l’8 luglio - che vara (alla voce Comunicazioni in ordine del giorno) le designazioni temporanee e i bandi per le definitive selezioni interne dei dirigenti, la stessa capogruppo di Oso, insieme con il collega Ugo Forello, ha fatto richiesta di accesso agli atti, alla quale, il 25, il direttore generale Domenico Caminiti ha risposto dichiarando di allegare «i titoli di laurea e i fogli matricolari dei cinque quadri, la deliberazione aziendale corredata dalla relazione del direttore generale, i bandi di selezione per la copertura a tempo indeterminato delle posizioni dirigenziali».
C’è un ma: la relazione non arriva. E non arriva nemmeno con la denuncia di mancato riscontro da parte dei consiglieri. Relazione «fondamentale», argomenta la consigliera: «Tra i soggetti individuati figura la dottoressa Margherita Carollo, che ha conseguito la laurea il 20 giugno 2025 (18 giorni prima della seduta, ndr) e il certificato di laurea riporta la data del 30 giugno. Tale tempistica solleva dubbi sulla possibilità che la laurea sia stata valutata effettivamente e rende fondamentale, per valutare la correttezza e la legittimità dell’operato della governance Amat, l’esistenza della relazione dell’ingegnere Caminiti, per verificare se e come tale titolo sia stato considerato nella proposta di nomina».Il 26 settembre, «in una conversazione telefonica con Mistretta - scrive ancora Argiroffi - mi è stato riferito che la relazione non esiste. Alla mia ferma opposizione rispetto alla possibilità di valutazioni prive di supporto istruttorio, il presidente ha dichiarato di essere disponibile a farla redigere ex post, ipotesi che ho respinto con decisione, ritenendola non solo impropria ma aggravante, in quanto volta a legittimare a posteriori atti potenzialmente viziati da carenza di requisiti».
A quel punto, «Mistretta ha aggiunto testualmente che, a titolo compensativo, si sarebbe potuto valutare se io avessi dei nomi da proporre per futuri incarichi dirigenziali, così da “equilibrare” la situazione. Tale affermazione costituisce, a mio giudizio, un tentativo esplicito di corruzione impropria, volto a indurmi a non proseguire nell’approfondimento e nella segnalazione delle irregolarità emerse, in cambio di una forma di contropartita». Argiroffi chiede di esaminare l’opportunità di «una segnalazione all’Anac e ad altre autorità competenti».
Oltre alla Carollo, le designazioni temporanee riguardano anche Mario Salomone, Giuseppe Placente, Giovanni Lumione e Leonardo Croce Agnello. Raggiunto telefonicamente, il presidente dell’Amat, già «a conoscenza dell’eventualità di un esposto» sottolinea che «come è noto alla consigliera, si tratta di incarichi temporanei che non costituiscono titolo preferenziale per le selezioni definitive».