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Il Valdinoto si unisce in Consorzio per il vino e si proietta verso un'unica DOC

L’ex Cantina Sperimentale di Noto teatro del rilancio: fra gli obiettivi un "cappello" comune per le tre denominazioni, l'aggiornamento dei disciplinari e la "rete" con Barocco, turismo, paesaggio

Redazione La Sicilia

23 Novembre 2025, 20:53

Il Valdinoto si unisce in Consorzio per il vino e si proietta verso un'unica DOC

La presentazione del Consorzio Valdinoto nell'ex cantina sperimentale a Noto

Dopo il debutto ufficiale al Vinitaly, il Consorzio tutela vini Valdinoto si prepara a scrivere una nuova pagina per il vino del Sud-Est siciliano. L’ultimo nato tra i consorzi dell’Isola — l’ottavo riconosciuto dal Ministero dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare — punta a rafforzare la tutela delle tre DOC del territorio (Noto, Siracusa ed Eloro) e della IGT di Avola, tra i vini più contraffatti anche oltreoceano, promuovendo al contempo l’identità enologica del Val di Noto.

Il progetto nasce dalla necessità di fare rete in un territorio piccolo ma fertile, in un momento di grande trasformazione per le aziende locali e di crisi per l’intero settore vitivinicolo. Dopo anni di tentativi, il Consorzio riunisce oggi 25 aziende per oltre 300 ettari vitati, principalmente a Nero d’Avola e Moscato, distribuiti tra Siracusa, Avola, Noto, Rosolini, Pachino, Portopalo di Capo Passero e Ispica.

A guidare il Consorzio è un gruppo dirigente che rappresenta un importante ricambio generazionale e una forte trazione femminile: donne e uomini che hanno offerto una nuova visione, convinti che cooperare sia l’unica strada per proteggersi dalle contraffazioni e rafforzare l’identità del territorio, non solo vitivinicola.

La presentazione ufficiale si è tenuta nell’ex Cantina Sperimentale di Noto, simbolo storico della viticoltura siciliana, moderata dalla giornalista Carmen Greco. «Il nostro è un territorio d’eccellenza, che crede nelle sinergie e nel partenariato pubblico-privato», ha dichiarato il sindaco di Noto, Corrado Figura, sottolineando l’importanza di valorizzare luoghi storici come la Cantina sperimentale.

All’incontro hanno partecipato i vertici del Consorzio — la presidente Angela Sergio, la direttrice Teresa Gasbarro e il vicepresidente Carlo Scollo — insieme all’onorevole Luca Cannata, a Vito Bentivegna, direttore dell’Istituto regionale del vino e dell’olio (IRVO), e rappresentanti dei comuni del territorio.

La presidente Angela Sergio ha ripercorso il lungo iter che ha portato alla nascita del Consorzio e ha evidenziato l’esigenza di raccontare i vini del Val di Noto con linguaggi contemporanei: «Oggi tutte le aziende sono impegnate quotidianamente a comunicare la storia e la tradizione del territorio, ma è nato il bisogno di un approccio più moderno».

In questa prospettiva, è stato presentato il nuovo logo del Consorzio, frutto di un concorso tra le scuole del territorio. La proposta vincente del Liceo artistico Gagini di Siracusa riproduce la Sicilia stilizzata, con un grappolo d’uva e una foglia che richiama il Barocco siciliano, celebrando così l’unicità culturale e architettonica del Val di Noto, alcune delle cui aree sono patrimonio Unesco.

Ma il Consorzio Valdinoto non si limita alla tutela: tra gli obiettivi c’è l’aggiornamento dei disciplinari per includere anche alcuni vitigni bianchi locali. «Oltre a Grillo e Cataratto, stiamo analizzando tutte le varietà più diffuse in zona per rendere i disciplinari più aderenti alla produzione reale», spiega Teresa Gasbarro.

I dati IRVO fotografano una situazione complessa: nella sola provincia di Siracusa, dei 1.404 ettari vitati solo 153 sono rivendicati, e la produzione certificata rappresenta appena il 4,3% del totale. In questo contesto, il Consorzio propone la creazione di una DOC unica “Val di Noto”, che unifichi le tre DOC esistenti come sottozone, mantenendo la storicità delle denominazioni ma semplificando e rafforzando la comunicazione commerciale.

L’idea ha trovato consensi: Vito Bentivegna ha sottolineato l’importanza di far sentire la voce delle aziende, mentre l’onorevole Luca Cannata ha assicurato il sostegno del Governo, riconoscendo il vino come attrattore strategico per lo sviluppo del territorio.

Tra le priorità del Consorzio c’è anche la promozione della cultura del “bere bene” e del “bere locale”, a partire da esercenti e giovani, semplificando il linguaggio del vino e valorizzando interpretazioni moderne del Nero d’Avola. «Il nostro compito è rendere il vino accessibile e interessante, enfatizzando bevibilità e piacevolezza», conclude Gasbarro.

Infine, il vicepresidente Carlo Scollo evidenzia il legame tra produzione e territorio: «Il Consorzio deve collaborare con La Strada del Vino del Val di Noto per sviluppare un percorso enogastronomico condiviso, che può rappresentare la svolta futura del nostro territorio».

Con questa rete solida e una strategia condivisa, il Valdinoto punta a rafforzare non solo i suoi vini, ma l’intero ecosistema culturale ed economico che li circonda.