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L'inchiesta di Palermo

Bandi, appalti e assunzioni, cadono le prime teste alla Regione: Schifani sospende dirigenti, manager e collaboratori

Le decisioni assunte in giunta "per salvaguardare prestigio, credibilità e trasparenza delle istituzioni siciliane".

Accursio Sabella

07 Novembre 2025, 16:50

19:42

Il presidente della Regione Renato Schifani

Il presidente della Regione Renato Schifani

I primi interventi erano attesi già oggi, nel corso della giunta di governo. E sono arrivati. Saltano le prime teste, dopo le notizie emerse dall’inchiesta della Procura di Palermo che sta scuotendo la politica e la pubblica amministrazione siciliana. Sospesi dal loro incarico, infatti, la dirigente generale Maria Letizia Di Liberti e il direttore generale del Consorzio di Bonifica 2 di Palermo, Giovanni Tomasino. Mentre, preso atto dell’autosospensione del direttore generale dell’Asp di Siracusa Alessandro Maria Caltagirone, la Regione ha deciso di inviare al suo posto un commissario.

È la prima reazione del presidente della Regione, tornato da Bruxelles solo in tarda mattinata, dopo avere convocato una giunta che si è svolta dalle 15. E così, nel corso della riunione del governo sono arrivate le attese decisioni urgenti assunte “a seguito delle notizie – si legge in una nota di Palazzo d'Orleans – sulle indagini della Procura di Palermo che coinvolgono esponenti politici e funzionari pubblici”. Vale a dire l’inchiesta che ha portato alla richiesta di arresti, tra gli altri, per il leader della Dc Totò Cuffaro e per il coordinatore di Noi Moderati, Saverio Romano.

“È stata disposta la sospensione dall’incarico, a tempo indeterminato, in attesa degli sviluppi del procedimento penale – fa sapere la presidenza della Regione – per Maria Letizia Di Liberti, dirigente generale del dipartimento regionale della Famiglia. La guida della struttura è stata assegnata ad interim al dirigente del dipartimento Lavoro, Ettore Foti. Il presidente Schifani ha chiesto, inoltre, formalmente, all’assessore alla Famiglia di revocare l’incarico al suo segretario particolare, Vito Raso, anch’egli indagato nella stessa inchiesta”. L’inchiesta avrebbe fatto emergere, nel caso della dirigente, un presunto coinvolgimento nella rivelazione di segreto d’ufficio relativo ai bandi dell’assessorato, mentre nel caso di Vito Raso sono contestate dalla Procura, tra le altre cose, una serie di azioni finalizzate a favorire l’inquinamento di un concorso per stabilizzare un gruppo di Oss all’ospedale Villa Sofia-Cervello.

Alla sospensione di Di Liberti, come detto, si aggiungono quelle del direttore generale del Consorzio di Bonifica 2 di Palermo, Giovanni Tomasino, e l’autosospensione del direttore generale dell’Asp di Siracusa Alessandro Caltagirone (in questo caso la vicenda riguarda ombre su alcuni affidamenti dell’azienda). Al posto di quest’ultimo arriverà Chiara Serpieri, già direttore generale di altre aziende sanitarie in Piemonte e componente del consiglio direttivo della Fiaso, la Federazione italiana aziende sanitarie e ospedaliere, che svolgerà l’incarico a titolo gratuito per sei mesi.

Secondo Palazzo d’Orléans, “tali misure si rendono necessarie – si legge nella nota – per la gravità dei fatti emersi e per la loro possibile incidenza sull’immagine e sul corretto funzionamento dell’amministrazione regionale e degli enti sottoposti a vigilanza e controllo. Pur riaffermando il principio di presunzione di innocenza e la tutela dei diritti di difesa, la giunta ha scelto di intervenire con tempestività per salvaguardare prestigio, credibilità e trasparenza delle istituzioni siciliane”. Ma potrebbe essere solo l’inizio.