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I conti della partecipata.

Amat, guerra dei numeri sul contenzioso: più di 400mila in un anno per le cause

L’azienda dei trasporti risponde all’interrogazione dei Cinquestelle. La capogruppo Amella: «Cifra monstre e da verificare»

13 Novembre 2025, 06:00

Amat, guerra dei numeri sul contenzioso: più di 400 mila in un anno per le cause

È guerra di numeri sul contenzioso Amat

Secondo le stime della stessa azienda, il peso delle liti si attesterebbe, nel 2024, su circa 414 mila euro. Anno X, il 2024, quello in cui scattò il divieto espresso di destinazione a mansioni superiori del personale. E anno nel quale Amat ammette un moltiplicarsi delle cause di lavoro.

In dettaglio, 111,6 mila per «onorari da consulenze tecniche, amministrative e legali» e quasi 303 mila euro di parcelle «ai legali esterni».

Cifra tutta da scorporare e analizzare, che va a sommarsi al calcolo, molto prudente, sulla base delle sole spese già decise con determina di pagamento fino al 10 ottobre di quest’anno, per circa 280 mila euro.

Amat risponde all’interrogazione della capogruppo 5 Stelle Concetta Amella e, contestualmente, al capo area Partecipate, Roberto Giacomo Pulizzi, che ad agosto aveva chiesto delucidazioni sulle numerose liti di lavoro tra Amat e i propri dipendenti, destinati anche da anni a mansioni superiori. La Amella aveva ribadito le proprie domande venerdì scorso in consiglio comunale al presidente Giuseppe Mistretta che era in aula, ricevendo in cambio la promessa di una risposta, attesa dal 9 ottobre.

Nella nota di risposta firmata dal direttore generale facente funzioni Carmelo Quattrocchi, si precisa che nell’ultimo biennio ancora da concludere, “i contenziosi notificati sono 83, di cui sette transatti”. E che “le spese per il contenzioso versate ai dipendenti ammontano a 143 mila 352 euro e 84 centesimi”.

Ma la questione non sembra affatto chiusa, dato che Amella vuole vederci ancora più chiaro, anche perché le sette transazioni “sembrano poche, pochissime, a leggere la lunga nota analitica inviata dall’azienda”. Le spese del contenzioso per il personale, secondo la Amella, andrebbero riviste, e decisamente, al rialzo.

Un esempio su tutti, che riguarda un volto noto della vita politica, e stavolta non in seguito a transazione ma a una sentenza del giudice del lavoro: soltanto a Maurizio Gambino, presidente del consiglio provinciale alla fine degli anni Duemila durante la presidenza Musotto, sono state riconosciute le mansioni superiori svolte fin dal gennaio 2014, con una spesa per Amat, secondo fonti aziendali, tra i 50 e i 100 mila euro.

Nelle cause riassunte da Amat nella nota di risposta, tra il 2024 e il 2025, le istanze per mansioni superiori vedono in campo, a parte una ventina di “omissis”, gli avvocati:

  • Vizzini
  • Marte
  • Solli
  • Lo Bello
  • Vitrano
  • Spallitta
  • Cantavenera
  • i legali di Ugl
  • Geraci
  • Seminara
  • Ficano
  • Terrazzino
  • Giordano
  • Zito Plaia
  • Pagano
  • Lo Burgio
  • Simonelli
  • Curci-Rasconà
  • Spina
  • studio Al.fa.le.te.
  • Bevilacqua
  • Cassibba
«È inaccettabile che, nonostante il divieto assoluto di assegnazione o riconoscimento di mansioni superiori al personale a decorrere dal 2024, all’interno di Amat, come in altre aziende partecipate - commenta la Amella - si continui a perpetrare una prassi che viola le regole e genera contenziosi a catena. Sono 83 i procedimenti nel biennio 2024/2025, di cui 7 già transatti per un costo di 143 mila euro. Una cifra che impallidisce di fronte a quanto potrebbe derivare dalla risoluzione complessiva di tutti i contenziosi, sia in sede giudiziale che extragiudiziale, con un potenziale costo che potrebbe superare di gran lunga i 2 milioni di euro. A ciò si aggiungono spese per consulenze tecniche e legali che hanno già toccato la cifra monstre di oltre 414 mila euro. Una situazione che rappresenta un doppio danno per i cittadini palermitani: da un lato la gestione disinvolta e priva di controllo delle risorse umane, dall’altro un enorme spreco di denaro pubblico che finisce per arricchire soltanto consulenti e avvocati».