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L’ex sindaco a un evento di avs

Orlando: «La violenza urbana e la mala politica sono questioni collegate»

Secondo l'ex sindaco "quando il reato diventa normalità è evidente che ad essere in crisi non è soltanto la legalità ma anche la democrazia"

15 Novembre 2025, 06:00

Orlando: «La violenza urbana e la mala politica sono questioni collegate»

Gli episodi di violenza registrati negli ultimi mesi per le strade della città vengono descritti come un problema di sicurezza. Ma si può parlare di sicurezza senza parlare delle cause, ovvero di mafia e povertà?

Leoluca Orlando torna nel dibattito politico cittadino grazie a un’iniziativa di Sinistra Italiana che analizza l’evoluzione dei fenomeni criminali per dare risposta a una crisi che non si può banalizzare come un problema di ordine pubblico.

«Si sta perdendo di vista il bene comune – dice l’europarlamentare Avs. - la sicurezza è giustizia sociale, ed è un diritto umano inviolabile».

Nei locali del Circolo Arci Epyc di via Pignatelli Aragona l’ex sindaco ha parlato del nuovo volto della criminalità in città, che non ha più una dimensione verticale come un tempo ma più orizzontale: «Si tratta di gruppi che non restano in attesa di ordini superiori da parte della scala gerarchica mafiosa ma anzi sono in competizione fra loro».

Gruppi che sono coinvolti con la mafia tradizionale per il traffico di droga e la facilità nel reperire armi ma che non rispondono più soltanto al boss di quartiere.

«L’attività delle forze dell’ordine è fondamentale ma non si può delegare loro un compito che deve essere anche culturale, politico e sociale».

Per l’europarlamentare il clima di insicurezza che si respira in città va collegato anche «al quadro di criminalità diffusa da parte di esponenti politici coinvolti in affari illeciti, talmente diffuso che viene da chiedersi se è il caso di parlare ancora di reati perché il comportamento di questa politica è uno stile di vita – dice Orlando - e quando il reato diventa normalità è evidente che ad essere in crisi non è soltanto la legalità ma anche la democrazia».