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botta e risposta

Catania, il "ping pong" di Comune e Città Metropolitana tra nomine e polemiche

Il j'accuse Dem sulla mancata designazione del vicesindaco all'ex Provincia. Ma per i ben informati è solo questione di «equilibrio politico»

Francesca Aglieri Rinella

19 Novembre 2025, 07:05

Catania, il "ping pong" di Comune e Città Metropolitana tra nomine e polemiche

Come in una partita di ping pong che si rispetti, le cronache politiche cittadine rimbalzano da una parte all’altra sul tavolo delle trattative. Rientrata “l’emergenza” del rimpasto di giunta a Palazzo degli Elefanti, il terreno di confronto (scontro?) si sposta sul “versante” Città Metropolitana.

A puntare il dito contro la mancata designazione da parte del vicesindaco metropolitano e degli eventuali consiglieri delegati che dovranno affiancarlo nella guida dell’ex Provincia è la segreteria provinciale del Partito Democratico. «Un ritardo inspiegabile - dice il segretario del Pd Giuseppe Pappalardo - che continua a paralizzare la piena operatività della Città metropolitana, già segnata da oltre un decennio di commissariamento. Questo immobilismo amministrativo rischia di compromettere ulteriormente programmazione, servizi e risposte ai territori».

Per conoscere le ragioni del protrarsi di questo stallo, sapere se il sindaco intenda avvalersi di consiglieri delegati e ottenere tempi certi sulla designazione, i consiglieri metropolitani Graziano Calanna e Pia Giardinelli hanno presentato un’interpellanza. «Serve subito un’accelerazione nell’interesse dei cittadini e dello sviluppo del territorio, nel pieno rispetto del mandato democratico espresso dagli amministratori dei 58 Comuni della provincia».

Ma i ben informati sanno che le “attesenomine di Città Metropolitana rientrano nelle strategie di un equilibrio politico su base regionale e non esclusivamente provinciale. Proprio lunedì sera, a Palermo, con i partiti della maggioranza a confronto si è discusso della definizione di nomi e incarichi. Entro la settimana, nel puzzle politico-amministrativo dell’ex Provincia ogni pezzo potrebbe essere al suo posto.

Ritornando a Palazzo degli Elefanti, se partiti di maggioranza e sindacati si congratulano per la nuova compagine amministrativa, dall’altro la sinistra storce il naso. Soddisfatto il coordinamento cittadino del Movimento per l’Autonomia, guidato da Pina Alberghina per la nomina di Carmelo Coppolino e Serena Spoto. «Una scelta positiva perché conferma il valore del contributo autonomista all’interno dell’amministrazione e rafforza ulteriormente la presenza MpA nelle politiche cittadine. Le competenze, il profilo umano e la capacità di dialogo dei due nuovi assessori rappresentano una garanzia di continuità e di impegno concreto a servizio della città».

Giovanni Musumeci, segretario provinciale Ugl auspica «l’avvio immediato di una stagione di concertazione reale, di ascolto e di dialogo con le parti sociali» sottolineando la necessità di recuperare un rapporto stabile con le organizzazioni sindacali per una visione condivisa sul futuro della città».

Per Sinistra italiana: «Quella di Trantino è una pura redistribuzione del potere a tutto vantaggio dei partiti del centrodestra e non comporterà in alcun modo un potenziamento dell’azione amministrativa, anzi. La città avrà solo da perderci: i partiti si impossessano della cosa pubblica solo per meglio prepararsi alle prossime Regionali. Il sindaco Trantino ne esce notevolmente ridimensionato: la sua giunta già scarsamente produttiva, adesso è totalmente dequalificata, mentre gli uomini a lui vicino vengono silurati, per fare spazio alla spartizione di esponenti di partito».