Il documento
Pnrr, la Corte dei conti bacchetta il Comune: "In ritardo 4 progetti su 10"
Nel primo semestre dell’anno il Comune ha impegnato il 78% delle somme ma le lungaggini rimangono
Il 40 per cento dei progetti finanziati dal Pnrr è in ritardo, i pagamenti arrancano, fermi al 17 per cento. È la fotografia scattata al 30 giugno di quest’anno dalla Corte dei conti, che ha passato al setaccio i progetti di cui il Comune è ente attuatore, 60 in tutto. Un pacchetto che vale oltre 250 milioni di euro di cui l’amministrazione delle Aquile ha speso il 78 per cento (a tanto ammontano gli impegni contabilizzati). Otto opere sono già state collaudate e rispettano il cronoprogramma del piano nazionale. Avrebbe dovuto esserlo anche il Giardino Inglese, per il quale sono stanziati due milioni di euro per la riqualificazione, i lavori sono conclusi ma si aspetta l’ultimo via libera.
In ritardo molti cantieri in cui i lavori avrebbero dovuto essere in corso, nella maggior parte si tratta di scuole così come quelli per la piscina comunale scoperta ma nel frattempo gli operai sono al lavoro. Avrebbero dovuto essere aggiudicati gli appalti per l’asilo di via Besta, quello in largo Camastra e quello in via Principe di Scordia: nel primo caso il ritardo è stato recuperato, negli altri due le gare sono ancora in corso. Erano in ritardo anche i lavori per lo spazio giochi nella Casena Rossi ma nel frattempo il cantiere è stato avviato. Una fetta importante di progetti in ritardo è quella che fa riferimento alle misure di inclusione e coesione, progetti per poveri, anziani e ammalati. Si tratta ad esempio della realizzazione di un punto di accoglienza per i poveri (1 milione e 90 mila euro), l’assistenza agli anziani (2 milioni e 460 mila euro), i percorsi di autonomia per i disabili psichici (715 mila euro) e un progetto di housing con la realizzazione di due appartamenti per ospitare sia persone singole che gruppi familiari (710 mila euro). Ci sono anche una serie di progetti di riqualificazione in ritardo, le cui gare non sono state aggiudicate.
Fra questi la realizzazione di un giardino pubblico nell’area compresa tra il via Leonardo da Vinci e le vie Ruggeri, De Grossis, Di Blasi, Politi (cantiere da 5 milioni e 200 mila euro); il ripristino dell’approdo della Tonnara Bordonaro a Vergine Maria (oltre 2 milioni e 700 mila euro); il parco a mare allo Sperone (oltre 16 milioni di euro). Erano ferme ma nel frattempo sono state aggiudicate le gare per la rigenerazione del fiume Oreto (dove i lavori sono in corso e valgono 12 milioni di euro) e la riqualificazione del porto della Bandita (13 milioni e 730 mila euro). Il Comune ha spiegato alla magistratura contabile i motivi dei ritardi: si tratta spesso di difficoltà nella progettazione, necessità di varianti di progetto, ricorsi pendenti, errori nelle gare, nulla osta mancanti, procedure farraginose.
Tra i progetti in linea con i tempi previsti spiccano la fase 2 della realizzazione del tram, quasi 22 milioni per l’acquisto dei mezzi su rotaia; la realizzazione del percorso ciclabile Costa Sud, Stazione Centrale, Lungofiume Oreto, Poli universitari (7 milioni e mezzo circa); l’acquisto di bus elettrici per 88 milioni. Rispettano la tabella di marcia praticamente tutti i progetti per la digitalizzazione e l’innovazione, per oltre dieci milioni di euro.