Napoli in vetta, tre inseguitrici a un punto: Milan festeggia con Maignan, Inter al fotofinish e Spalletti rilancia la Juventus
L'incrocio Allegri‑Gasperini richiama Galeone e Lucianone mette già la sua impronta sulla Signora; Fiorentina, Pisa e Verona ancora a secco
												Rafa Leao
La classifica che piace a tutti: una squadra al comando (il Napoli) e tre che inseguono (Inter, Milan e Roma) a un solo punto. Emozionante l’incrocio tra Allegri e Gasperini nel ricordo del loro grande maestro Galeone. La Roma gioca mezz’ora di grande livello, spreca almeno due occasioni vere, le classiche sfide di sofferenza che piacciono a Max in attesa dell’episodio giusto. Una volata di Leao, Pavlovic che sblocca, il Milan legittima in avvio di ripresa e va almeno un paio di volte vicino al 2-0, la Roma trova quel gattone di Maignan che ipnotizza Dybala dal dischetto e regala la festa ai rossoneri.
 L’Inter a Verona prende tre punti, ma senza rubare l’occhio. Un autogol di Frese in pieno recupero dopo un secondo tempo banale e con pochissimi lampi. La perla di Giovane lascia una scia che annebbia le idee e non consente di sviluppare la solita manovra avvolgente e imprevedibile. Chivu conta di non interrompere una nuova striscia di vittorie macchiata dallo stop di Napoli e resta un autorevole candidato per lo scudetto, nella speranza che dal prossimo giro di carte la qualità del gioco venga ripristinata.
Ma i primi effetti della svolta sono stati confortanti, a maggior ragione se consideriamo qualche singolo: Koopmeiners schierato da braccetto nella difesa a tre è stato spiegato con il desiderio di indirizzare il gioco con piedi puliti fin dai primi 30 metri; Cambiaso a destra e non più a sinistra alla Di Lorenzo sottintendeva la necessità di consentirgli scorribande dentro il campo piuttosto che una presenza fissa sulla fascia; riproporre Kostic ha sintetizzato il concetto di pescare a piene mani nell’organico senza fare figli e figliastri. Mettiamo con un po’ di superficialità che sia stato un caso, tuttavia nessuno può dubitare che Spalletti sia tornato nella dimensione preferita - la quotidianità - per svolgere al meglio il suo ruolo.
Il compito di selezionatore non appartiene al suo dna, una partita ogni mese bene che vada e ci vediamo a ridosso dell’evento. Lui ha bisogno di annusare i suoi calciatori h24 per tirare fuori il meglio del repertorio. La Juventus non potrà che migliorare all’interno di un calendario non difficilissimo, fino alla partitissima di Napoli del 7 dicembre, con la necessità di non bucare l’impegno Champions di domani sera, a Torino arriverà lo Sporting CP e sarà uno spartiacque dopo due punti in tre partite e l’imprescindibile obiettivo di vincere per non compromettere il cammino che ha nei playoff il minimo sindacale. Ma c’è chi sta peggio: assurdo pensare che Fiorentina, Pisa e Verona non abbiano ancora vinto una partita in 10 giornate, roba da record. E Pioli ha ormai battuto tutti i record negativi, siamo ai titoli di coda.