×

Colpo al patrimonio dei Laudani: sequestro e amministrazione giudiziaria per i beni di "Araziu u vitraru"

L'attività di indagine della Procura di Catania e Guardia di Finanza: amministrazione giudiziaria per neutralizzare l'infiltrazione del clan catanese nell'economia locale

Redazione La Sicilia

15 Novembre 2025, 09:27

Nell’ambito delle iniziative mirate a colpire i patrimoni illecitamente accumulati dalla criminalità organizzata, su delega della Procura Distrettuale della Repubblica di Catania, i Finanzieri del Comando Provinciale etneo hanno eseguito due provvedimenti con cui il Tribunale di Catania ha applicato misure di prevenzione sui beni riconducibili a Orazio Salvatore Scuto, alias "Araziu u vitraru”ritenuto, nel provvedimento eseguito, esponente di spicco del sodalizio mafioso “Laudani”, attivo nella provincia di Catania e, in particolare, nell’area acese.

Alla luce delle molteplici evidenze raccolte da unità specializzate del Gruppo Investigazione Criminalità Organizzata (GICO) del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Catania, sotto la direzione della stessa Procura, mediante indagini e accertamenti patrimoniali, la Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale ha disposto, con un primo atto, il sequestro di prevenzione della società VETRANS Srl, con sede ad Aci Sant’Antonio. L’impresa sarebbe risultata direttamente riconducibile a Scuto e finanziata con proventi derivanti dalle attività illecite del sodalizio criminale, motivo per cui è stata sottoposta a misura di prevenzione antimafia.

Le misure di prevenzione adottate costituiscono un'integrazione del provvedimento di prevenzione del Tribunale etneo, eseguito all'inizio dell'anno corrente dal Nucleo PEF della Guardia di finanza di Catania sotto il coordinamento del suddetto Ufficio, che aveva portato al sequestro di una ditta individuale con sede a Valverde, esercente l’attività di procacciamento d’affari di prodotti ortofrutticoli, 2 immobili di pregio e un terreno ubicati a Valverde, un’autovettura e 3 conti correnti il cui valore complessivo è stato stimato in oltre 1 milione di euro.

Le ulteriori evidenze che hanno permesso di individuare le attività economiche destinatarie delle misure di prevenzione sono state ricavate dalle indagini di polizia giudiziaria svolte dai finanzieri del Nucleo PEF etneo, sotto il coordinamento della Procura di Catania, nell’ambito dell’operazione “Lumia” che, a maggio 2025, aveva portato all’esecuzione di custodie cautelari in carcere nei confronti di 8 persone, tra cui l’esponente di spicco dei Laudani detto “Mussi i’ Ficurinia”, in quanto gravemente indiziate, a vario titolo, di associazione a delinquere di stampo mafioso nonché delle condotte di estorsione, ricettazione, detenzione di armi, trasferimento fraudolento di valori, tutte aggravate dal metodo mafioso o dal fine di agevolare il clan “Laudani”, e spaccio di sostanze stupefacenti nonché al sequestro preventivo di due imprese (una Srl e una ditta individuale) site ad Aci Sant’Antonio per un valore complessivo di 1 milione di euro.

In quest’ultimo contesto investigativo sarebbero stati raccolti plurimi elementi indiziari in merito alla sussistenza di un forte condizionamento del mercato degli agrumi insistente sul territorio di Acireale da parte di Scuto e dei suoi affiliati, esercitato ricorrendo a diversi strumenti di coartazione che avrebbero di fatto inibito la normale dinamica imprenditoriale.

Con un secondo decreto poi è stata applicata la misura dell’amministrazione giudiziaria alla società AP Motors Srls, con sede a Zafferana Etnea (CT), e alla ditta individuale LB Auto, con sede ad Aci Sant’Antonio (CT), entrambe operanti nel commercio di autovetture. È stato ritenuto che il libero esercizio delle attività economiche abbia agevolato e possa continuare ad agevolare, in modo non occasionale, il citato esponente mafioso nonché l’associazione dei “Laudani”.

A tal fine è stato nominato un amministratore giudiziario che affiancherà l’organo gestorio o il titolare delle imprese, avviando un percorso di collaborazione volto a neutralizzare l’infiltrazione accertata e a dotare le aziende degli strumenti necessari per prevenire analoghi rischi in futuro. Il valore complessivo dei compendi aziendali oggetto di sequestro e di amministrazione giudiziaria è stimato in circa 2,1 milioni di euro.

1