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LE INIZIATIVE

Gaza, tra scioperi e cortei weekend ad alta tensione: «Blocchiamo tutto». Oggi manifestazioni nelle 9 città siciliane

Scontri, blocchi dei trasporti, occupazioni universitarie e massima allerta delle forze di sicurezza per le iniziative proPal

Alfredo Zermo

03 Ottobre 2025, 08:16

03 Ottobre 2025, 08:15

Gaza, tra scioperi e cortei weekend ad alta tensione:  «Blocchiamo tutto». Oggi manifestazioni in tutte le città siciliane

Weekend ad alta tensione all’insegna dello slogan «Blocchiamo tutto»: venerdì lo sciopero generale, sabato pomeriggio il corteo nazionale per Gaza a Roma. Le iniziative sono state precedute da mobilitazioni in tutta Italia: atenei occupati, lezioni interrotte e proteste studentesche. In un liceo della Capitale si sono registrati momenti di frizione tra ragazzi pro-Palestina e membri della comunità ebraica. Bloccate linee ferroviarie, scontri nelle stazioni e danneggiamenti, come alle Officine Grandi Riparazioni di Torino, dove domani sono attesi Ursula von der Leyen e Jeff Bezos: circa 200 persone a volto coperto hanno sfondato i cancelli, distrutto porte, sedie e tavoli, prima di essere respinte dalle forze di polizia.

L’intercettazione della Global Sumud Flotilla da parte delle forze armate israeliane ha galvanizzato le piazze e mette sotto pressione il dispositivo di sicurezza predisposto dal Viminale, che ha disposto una stretta su permessi e licenze del personale per garantire in questa settimana una presenza capillare di agenti.

Oggi alle 9,30 sono previste manifestazioni in tutte le città siciliane per lo sciopero generale proclamato dalla Cgil a sostegno della Global Flotilla e per la pace a Gaza. Ecco gli appuntanenti: Agrigento (piazzale Vittorio Emanuele), Catania (ingresso del porto), Messina (piazza Antonello), Ragusa (piazza Matteotti), Trapani (piazza Vittorio Veneto), Enna (piazza Europa), Palermo (piazza Giulio Cesare), Siracusa (piazza Marconi), Caltanissetta (piazza Garibaldi).

Dopo l’attacco a una sinagoga a Manchester cresce inoltre l’allerta per i circa 200 obiettivi israeliani sensibili in Italia, protetti da misure rafforzate, incluso il quartiere ebraico di Roma.

Il ministro della Difesa Guido Crosetto si rivolge ai manifestanti: «Davvero qualcuno crede che il blocco di una stazione, di un aeroporto, di un’autostrada o la distruzione di un negozio, in Italia, porterà sollievo al popolo palestinese? O potrà cambiare le scelte del Governo di un’altra nazione? Non è così. Bruciare tutto, fermare tutto, spaventare tutti, non serve a nessuno e fa e farà solo del male a tutti gli italiani».

Si concretizza lo scenario delineato martedì al Viminale nella riunione tra il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, prefetti e questori delle principali città: dilagano iniziative estemporanee e non preannunciate, le più difficili da gestire.

«Ma ci siamo organizzati – spiega Piantedosi – e già da oggi siamo stati molto impegnati. Abbiamo assistito alle solite scene di queste manifestazioni che talvolta hanno anche delle derive non sempre plausibili, ma io confido che ci sia la ragionevolezza della maggior parte dei manifestanti da una parte e la professionalità ormai consolidata delle nostre forze di polizia».

Per la ministra dell’Università Anna Maria Bernini «le manifestazioni sono legittime, la violenza è inaccettabile. Così come lo è lo slogan “Blocchiamo tutto”. Parole forti, ma vuote».

Massima attenzione nelle università. A Roma un corteo dei collettivi studenteschi ha marciato dalla Sapienza al Colosseo. Alla Statale di Milano è scattata l’occupazione; lo stesso a Lecce, all’Università del Salento. A Bologna e Pisa sono stati bloccati i Rettorati, mentre a Padova e Venezia le lezioni sono state sospese.

Sempre nella Capitale, tensione al liceo artistico Caravillani, che condivide l’ingresso con un tempio ebraico: tre studenti al megafono hanno intonato slogan per la Palestina e alcune persone presenti nel luogo di culto sono uscite. Ne è scaturito un acceso diverbio, degenerato in spintoni. Decine le identificazioni in entrambi i gruppi.

Ripercussioni anche sul fronte dei trasporti. A Trieste alcuni manifestanti hanno tentato di entrare nella stazione ferroviaria, infrangendo vetri, ma sono stati respinti. Contro gli agenti sono stati lanciati oggetti e bottiglie; un poliziotto è caduto ferendosi lievemente a una mano per i frammenti di vetro. A Firenze i binari di Santa Maria Novella sono stati occupati. In serata la circolazione è stata sospesa sulla linea Genova-Roma in prossimità di Livorno e Viareggio, e a Bologna – snodo cruciale della Roma-Milano – per la presenza di manifestanti sui binari. A Napoli i pro-Palestina hanno cercato di forzare il blocco all’ingresso del porto, mentre a Torino, prima dell’assalto alle Officine, un gruppo ha fermato la Tangenziale e un altro è riuscito a penetrare nel perimetro dell’aeroporto, costringendo allo stop dei voli per circa venti minuti. Scontri con le forze dell’ordine a Trieste e soprattutto a Bologna; a Firenze i manifestanti che hanno occupato la stazione hanno lanciato bombe carta.

Quanto accaduto potrebbe essere solo un antipasto di ciò che si profila per domani, con lo sciopero generale indetto dai sindacati e mobilitazioni annunciate in molte città. Massima allerta per sabato a Roma: da Porta San Paolo a piazza San Giovanni sfileranno migliaia di persone per il corteo nazionale per Gaza. I promotori parlano di ventimila partecipanti, ma le stime potrebbero crescere. Resta alto il rischio di scontri innescati da frange violente. «Nelle manifestazioni – ha avvertito Piantedosi – la galassia resta molto variegata e la storia ci insegna che ci possono essere rischi di infiltrazione».